FLAVIO FASANO ESTROMESSO DAL COMUNE DI GALLIPOLI

| 22 Dicembre 2016 | 0 Comments

(g.p.)______Arrestato nel 2010, era stato condannato in primo grado a tre anni e sei mesi, lo scorso gennaio, per turbativa d’asta, falso, corruzione, concussione e abuso di ufficio, reati commessi, secondo la sentenza del Tribunale di Lecce, quando era assessore provinciale, negli appalti relativi alla cartellonistica stradale, e la riconversione della sede del Nautico di Gallipoli.

Ma Flavio Fasano, 57 anni, avvocato, politico di lungo corso, già pure ex sindaco della cittadina jonica, a giugno si era presentato a sindaco di Gallipoli, alla guida di una parte del Pd, appoggiata da Forza Italia, contro l’ altra parte, guidata da Stefano Minerva.

Era arrivato al ballottaggio, aveva perso contro il giovane compagno-rvale, ma aveva ottenuto un posto in consiglio comunale.

Da lì l’ applicazione delle misure vigenti nei confronti dei condannati che si presentano o siano eletti nelle Istituzioni, quindi una successiva sospensione dell’ applicazione; quindi un reclamo del Prefetto contro la sospensione, quindi, questa mattina, l’ accoglimento del reclamo del Prefetto, e la decadenza. Definitiva? Finito? Macché.

Lui annuncia ancora battaglia, dando appuntamento per il prossimo 20 gennaio, quando, giudice della prima sezione del Tribunale leccese, Piera Portaluri, ci sarà una nuova tappa di quest’ altra storia infinita, con decisione di merito. E intanto, annunciando un comizio pr ‘stasera alle 18.30 nel centro storico, proclama: “Ai concittadini, ai soci di Gallipoli futura e al gruppi consigliare, ribadisco la mia presenza politica, anche al di fuori del consiglio comunale, perché da uomo libero e forte mi batterò, così come ho fatto finora, contro l’arroganza del potere”, e poi parla di “Odio vile che si mette in maschera e si fa chiamare giustizia“.

L’ arroganza del potere“, l’ “odio vile“, sarebbero l’ applicare una legge dello Stato, la 190/2012, la così detta legge Severino, “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, in base alla quale non si sarebbe potuto o dovuto nemmeno candidare.

 

Category: Politica

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