POLEMICHE / RISORGE ‘LA CITTA’ DEL LIBRO’ / CAPANNA SUI CAMPI DELLA CULTURA SALENTINA
(g.p.)______Sarà presentata venerdì mattina a Lecce la ventunesima edizione della ‘Città del Libro’, in programma l’ altro fine settimana, l’ annuale manifestazione che si svolge a Campi Salentina. Che si svolgeva, anzi, perché l’ anno scorso non c’ era stata e, a dirla tutta, nessuno ne aveva sentito la mancanza.
Infatti, nel corso degli anni, alcuni dei quali pur floridi di presenze e di contributi, la manifestazione non ha mai trovato una sua identità, una sua caratterizzazione, una sua propria ragione d’ essere, al di là delle esposizioni all’ aperto e al coperto.
Ora, intendiamoci, una cosa degna in sé e per sé, perché comunque i libri sono uno strumento di conoscenza, e proporli, in qualunque modo, va sempre e fa sempre bene, comunque sia.
Ma Lecce e dintorni meriterebbero ben altro, di una esposizione di banchetti.
Lecce ha un pubblico invidiabile della cultura. Un meno invidiabile modo di concepirla. E un’ incapacità congenita di individualismo scriteriato a guastarla irrimediabilmente, fino a quando non ci libereremo da questi che la gestiscono, e tutti noi della loro mentalità.
Ma che importa? A loro, uomini senza qualità, basta mettersi in mostra, fare le conferenze – stampa, “gli eventi”, e poi chiamare chi capita capita, dopo gli amici degli amici, si intende, a gestirli; avere un po’ di soldi da sperperare, in premi barocchi e brocchi, senza un minimo di originalità, senza mai essere capaci di ‘inventarsi’ qualche progetto autenticamente culturale.
Ne abbiamo già avuto anni di dimostrazioni, dalla cialtronesca gestione della vicenda ‘capitale europea della cultura 2019′, alla dilettantistica e sconfortante replica in peggio – perché al peggio non c’è mai fine – della capitale italiana della cultura 2015, con quel programma che non sarebbe andato bene nemmeno per una festa patronale di qualche paese del Capo, che sarebbe stato rifiutato pure per un palinsesto di Rete 4 ai tempi di Emilio Fede.
Avessero mai fatto un minimo di autocritica. Fossero mai andati a vedere per esempio che cosa fanno a Mantova, e di Mantova. Avessero chiesto aiuto a qualcuno competente per davvero. No, mai. E il ‘coinvolgimento’, l’ hanno fatto sempre e solo con gli interessati questuanti, sodali e complici, interessati, nella maggior parte dei casi, solamente a sopravvivere al loro disperato e disperante egoismo narcisistico, in un accumulo di iniziative senza criterio, autoreferenziali, alla carlona, senza costrutto.
Non ne sentivamo il bisogno, ma, guardando il programma di questa araba fenice ‘Città del Libro’, gestita poi da un’ apposta ‘Fondazione’, ne abbiamo adesso una nuova conferma.
Non si va al di là dei convegni – passerella dei soliti politici locali, e delle visite delle scolaresche, per i libri per ragazzi.
Unica “partecipazione straordinaria” (così alla lettera nel programma ufficiale) quella di Mario Capanna, dico, non hanno saputo far meglio, gli organizzatori, di contemplare, al suo triste declino, la triste parabola di uno che da giovane voleva cambiare il mondo, a colpi di chiave inglese, e che da anziano si è lamentato del fatto che volevano levargli cento euro dalla sua ‘pensione’ da casta di privilegiati di 5000 euro al mese.
Poi dice che con la cultura non si mangia…
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Complimenti a voi di Leccecronaca, peccato che nel panorama salentino non sono in molti ad avere il coraggio di essere fuori dal coro.