INCHIESTA DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI LECCE CONTRO I PREDATORI DI OLOTURIE, SEQUESTI, DENUNCE
(g.m.)______A conclusione delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Lecce, coordinate dal Procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone, della Guardia di Finanza, sulla commercializzazione illecita di ingenti quantitativi di “Oloturie”, prelavate in aree marine protette e sottoposte a vincolo paesaggistico del litorale ionico della provincia di Lecce, è scattato un primo provvedimento.
Questa mattina i militari hanno effettuato il sequestro, disposto dal giudice per le indagini preliminari Alcide Maritati, di sette pescherecci impiegati per l’asportazione delle oloturie dai fondali marini, nonché dei locali in uso ad una società con sede in Gallipoli, utilizzati per lo stoccaggio e la lavorazione degli organismi marini.
Ci sono nove persone indagate per inquinamento ambientale, avendo provocato un significativo deterioramento dei tratti di mare da dove le oloturie erano state asportate.
E’ un primo colpo concreto a tuto un sistema in cui la massiccia cattura di oloturie era finalizzata alla vendita a società greche, che, a loro volta, le destinavano ai mercati asiatici nei quali elevata è la richiesta di questa specie utilizzata per finalità cosmetiche oltre che alimentari.
La contestazione scaturisce anche dall’analisi di uno studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche, acquisito dagli inquirenti, in relazione al quale è configurabile un concreto pericolo per l’ecosistema marino qualora ingenti quantità del mollusco dovessero essere sottratte dall’ambiente marino.
Difatti le oloturie vengono definite come “organismi detritivori” poiché ingeriscono sedimenti del fondo marino al fine di nutrirsi di batteri ed altri microorganismi patogeni in essi presenti, fungendo quindi da “biorimediatori naturali” capaci di depurare in maniera “eco-friendly” i batteri presenti nell’ambiente marino. ______
L’ APPROFONDIMENTO nei nostri due articoli del maggio scorso
https://www.leccecronaca.it/index.php/2016/05/18/salva-le-oloturie/
Category: Cronaca
Questo ennesimo sequestro dimostra che sui “cetrioli marini” non c’era proprio nulla da ironizzare. Ricordo i sorrisetti, le facili allusioni di coloro che derubricavano la faccenda a pura e semplice barzelletta. Invece, no. C’è da essere preoccupati. Il lavoro instancabile delle Capitanerie di porto, della guardia costiera e della guardia di finanza dimostra che il fenomeno è serio perché compromette il nostro ecosistema marino.
Ora sono io a sorridere, perché avevamo ragione noi quando lo scorso 18 ottobre l’intero consiglio regionale della Puglia ha votato all’unanimità la risoluzione urgente, scaturita dalla mia iniziale proposta di legge, che impegna il governo regionale a portare il caso all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni per individuare norme più stringenti visto che attualmente sono previste solo delle blande sanzioni amministrative a carico di coloro che pescano abusivamente le oloturie. E sono convinto che l’assessore Leo Di Gioia presenterà subito questa istanza, ma lo faccia rapidamente perché non c’è più tempo da perdere.
Ora la magistratura farà i dovuti accertamenti visto che ci sono nove indagati per danno ambientale. Sì, proprio un danno ambientale perché questa pesca selvaggia sta deturpando interi tratti di costa. Quindi evidentemente, lo dico agli amici detrattori, non c’era proprio nulla da ridere sui cetrioli marini.