INCOMBE IL PERICOLO DEFLAZIONE
di Stefania Isola______
Secondo le stime avremmo dovuto avere un’inflazione all’1% per fine anno. Al contrario, ad ottobre, è tornata la deflazione.
Questo termine indica una diminuzione del livello generale dei prezzi ed è considerato un pericolo.
Per quale motivo? Perchè, benchè tale diminuzione potrebbe fare felice i consumatori, questo evento innesca un circolo vizioso il cui primo effetto è che le imprese hanno minori profitti ed hanno, di conseguenza, meno liquidità.
Il secondo effetto è che, diminuendo i capitali provenienti dall’attività commerciale, si riduce la produzione e si rinuncia a nuove assunzioni. Di conseguenza aumenta la disoccupazione con l’effetto di far circolare ancora meno denaro. Se le imprese non sono veloci a ridurre il livello produttivo dei loro impianti, avranno del prodotto invenduto.
Come risultato, tagliando la produzione, non assumono (o, peggio, licenziano) e così facendo alimentano ancora di più la spirale perché si trovano costrette ad abbassare i prezzi dando ulteriore spinta alla deflazione.
Con una domanda di beni di consumo così debole nonostante i prezzi in picchiata, a Natale si rischia una fetta significativa del conto economico. A ottobre, secondo le stime preliminari di Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato una variazione nulla su base mensile ed una diminuzione dello 0,1% rispetto a ottobre 2015 (era +0,1% a settembre).
Questo mese è l’ottavo dato tendenziale negativo degli ultimi nove, ma la risalita dal picco negativo di -0,5% di aprile, e dopo il +0,1% di settembre, faceva sperare in un dato migliore.
A pesare è, soprattutto, l’energia, il cui calo si è accentuato lievemente (-3,6% da -3,4% di settembre). Altre spinte alla deflazione derivano dagli andamenti di altre tipologie di prodotto, tra le quali gli alimentari non lavorati (-0,4%,dal +0,4% di settembre) e i servizi ricreativi e culturali (azzeramento della crescita, da +0,6% di settembre).
I prezzi dei beni alimentari, quelli per la cura della casa e della persona registrano una diminuzione dello 0,3% su base annua (la variazione era nulla a settembre).
Nonostante gli aiuti erogati alle banche italiane dalla Bce, gli acquisti di BTP del piano di Quantitative easing, il rischio per l’Italia non è mai completamente rientrato. Questa è quanto viene certificato dagli ultimi dati e questa è la verità a poche settimane dal referendum costituzionale, che rischia di mandare a pezzi il governo Renzi.
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Questo è tutto merito del nostro premier NON eletto da alcun cittadino. Il Governo continua a fare il gioco delle 3 carte portandoci sull’orlo del disastro. MEDITATE GENTE, MEDITATE.
Concordo con il sig. Vittorio.Non sono di alcun partito e tutto questo mi fa veramente schifo.Per quello che ho imparato di economia,la deflazione dovrebbe preoccupare tutti.Meno i nostri politici che magnano sempre a sbafo dei poveri cristi che si sbattono ogni giorno per portare qualcosa a casa.