I LICENZIAMENTI DELLA ‘SCARLINO ‘ A TAURISANO

| 2 Novembre 2016 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. L’ ufficio – stampa della Cgil di Lecce ci manda il seguente comunicato______

Venerdì 4 novembre, alle ore 16, ci sarà un incontro nella sede di Confindustria a Lecce in seguito alla comunicazione dell’azienda Scarlino di aprire una procedura di riduzione del personale (Legge n. 223/91). Si tratta in sostanza del licenziamento di 59 lavoratori dipendenti del Salumificio Scarlino Srl di Taurisano su un totale di 92 dipendenti.

In vista di questo incontro, a cui sarà presente anche una delegazione di lavoratori, la Flai Cgil Lecce ha inviato una nota a Confindustria e all’azienda, oltre che, per conoscenza, al Prefetto di Lecce, all’assessorato al lavoro della Regione Puglia, al responsabile politiche attive della Provincia di Lecce, alla sindaco di Taurisano. Nella nota (che alleghiamo in versione integrale), dal sindacato di categoria si dicono “oltremisura sconcertati nel constatare che, a differenza di quanto dichiarato dall’Amministratore Unico durante l’incontro aziendale dello scorso 11 ottobre, il numero di personale individuato in esubero non avrebbe ecceduto il 50%, e con l’impegno, a breve, della ripresa della produzione dei wurstel, totalmente ferma nel sito di Ugento-Taurisano, ma realizzata in Polonia”.

“Più volte, e in più sedi, – aggiunge il segretario Flai Antonio Gagliardi – anche istituzionali, la dirigenza aziendale si è dichiarata esplicitamente convinta, riconoscendo una responsabilità sociale imprenditoriale, sulla necessità di riportare l’attività produttiva nel sito salentino, nonché a favorire la ricollocazione di eventuale personale in esubero presso la costituenda società che risulta in procinto di avviare la produzione di prosciutti cotti, e che ha già stipulato un contratto di fitto per parte della struttura aziendale all’interno del sito di Ugento-Taurisano”.

 

 

La produzione dei prosciutti cotti, specifica la Flai, “spesso, è stata presentata tra le attività in via di implementazione della stessa “Salumificio Scarlino Srl”; vorremmo comprendere attraverso quale procedura tutto ciò viene strutturato e che fine abbia fatto l’ipotesi di ricollocare l’esubero dichiarato, anche se in parte, proprio attraverso il coinvolgimento della produzione dei “cotti””.

 

 

 

“Vorremmo far notare che le 59 unità lavorative raffigurano esattamente i 2/3 della forza lavoro aziendale, – rimarcano dal sindacato – e se si prendono in considerazione i reparti di “incartonamento” e di “pelatura”, siamo di fronte ad una riduzione del 100%. Non si comprende attraverso quali criteri di scelta siano stati individuati, nonostante sia un obbligo di legge a cui l’Azienda deve attenersi scrupolosamente. Esse rappresentano le unità adibite ai reparti di produzione. Affermare “l’interesse a mantenere il più possibile la maggior parte della forza lavoro”, equivale semplicemente ad un tentativo maldestro per celare che la sede di Ugento-Taurisano persegue esclusivamente l’obiettivo di gestire lo stoccaggio e la commercializzazione di prodotto che giunge dalla Polonia; ne è prova evidente il fatto che su 24 impiegati, solo 6 (il 25%) vengono individuati in esubero”.

 

 

 

La Flai Cgil dichiara quindi sin da ora netta contrarietà ai licenziamenti: “Siamo convinti da tempo e più volte lo abbiamo ribadito”, dichiara Gagliardi, “che buona parte della produzione realizzata in Polonia può essere ripristinata presso il sito di Ugento-Taurisano; non comprendiamo, infatti, le insistenti giustificazioni che appaiono come un alibi, legate al sequestro della linea di produzione coinvolta, purtroppo, nel gravissimo incidente del 31 agosto 2013. Non è più accettabile a distanza di anni riproporre tale giustificazione”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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