Comunque Vada… / ADDIO ALLE DUE RAGAZZE RUSSE DEL MATRIMONIO (MAL) COMBINATO
di Elena Vada______
Per gli Scognamiglio, la scoperta di di una fidanzata segreta del loro caro nipote Vincenzo, è uno shock, e Marì già pensa come indagare per saperne di più.
La domenica è terminata con un “NULLA DI FATTO!”, anzi ora comincia il lavoro per sistemare le cose.
Lunedì con tutta la settimana è alle porte.
Per consolarsi, la famiglia Scognamiglio (visto che Marì è troppo scombussolata per cucinare) ordina una pizza volante: “Per me, ai Wurstel e carciofini – a me, ai 4 formaggi – Io salamino piccante e gorgonzola…..” Don Antonio è categorico:”A pizza è a PIZZA! Potete solo scegliere se: con la mozzarella o provola”. I ragazzi sbuffano, ma tant’è!
Alissa e Raissa si rivelano due ottime ragazze! Marì ne è entusiasta: si lavano le loro cose da sole, aiutano in casa, rifanno i letti, tolgono la polvere. Al mercato sono bravissime a contrattare, e poi portano le borse pesanti. Sanno cucinare ottime minestre di verdure. La pasta NO, quella non la sanno fare, ma stanno attente alla procedure che Marì esegue per prepararla. Puliscono le verdure, sbucciano le patate, sanno cucire…. Insomma, Marì si affeziona ogni giorno di più, come avesse acquisito due nuove nipoti. Le ragazze infatti la chiamano “Zia”.
Sabato sera: ”Zia Marì, noi sapere che dovere andare via di qui, nostro Pope (prete russo) detto molte volte e trovato per noi camera con nostri paesani russi e piccolo lavoro di pulizie. Noi essere molto spiacenti… ma venute in Italia per trovare buon lavoro e sperare in vostro Vincenzo, ma non poter obbligare….”
Marì si asciuga gli occhi… le dispiace, di ragazze così in Italia non ce ne sono più. Perfino più brave della sua Ciusy, che nel frattempo, si frega le mani felicissima.
Finalmente campo sgombro, la camera libera, torna tutta sua. Fine dell’odore nauseabondo di cipolla e aglio, fine alle brodaglie serali. Fine alle patate cucinate in tutte le declinazioni. Fine alle musiche strane e alle telenovelas della televisione, seguite mattina, pomeriggio e notte. Eee, FINALMENTE, FINE ai complimenti, le litanie di ammirazione che la mamma sciorina tutte le sere, con tanto di paragoni, confronti, parallelismi…
-“Ma chi vi viene a prendere? Dove vi portano?” chiede Don Antonio.
-“Mi raccomando lasciateci l’indirizzo e il numero del cellulare nuovo!” replica zia Marì.
-”Ci viene a prendere Padre Rinaldo, alle 9 di domenica mattina, subito dopo messa”
Anche Alessandro, è dispiaciuto. Gli sembrava d’avere in casa una sorta d’attrazione da baraccone. Una calamita per amici e amiche. Degli amici non gli fregava niente, ma quell’affluenza di amiche della sorella… era assai gradevole. Venivano a farsi fare la manicure, il trucco, i capelli under…. qualcosa. Ma poi, diciamo la verità, gli sarebbero mancate quelle tettone, quelle coscione rosee e i sederi a mandolino, che intravedeva, INVOLONTARIAMENTE, passando davanti alla stanza da bagno.. con porta aperta.
-”Ma la volete chiudere quella porta???” – urlava Marì, vedendo il figlio ciondolare su è giù, con le mani in tasca ed il viso paonazzo e stralunato.
Le due ragazze, non abituate alla stanza da bagno, alle porte e, specialmente alla doccia con cabina, chiusa quella, si sentivano a posto.
Ora se ne sarebbero andate, che pena E CHE PECCATO per Alessandro!
Domenica mattina, Marì è già in piedi alle 7, per preparare il ragù, come tradizione vuole.
E’ agitata, preoccupata e dispiaciuta. Sente, in lontananza, che le russe si stanno preparando, mentre tutta la casa dorme, armeggiano in camera, in bagno e, voilà, loro stesse e le valige, sono pronte.
Eccole in cucina per una tazza di caffè, con Marì. Due abbracci e ancora due lacrimuccie .
Intanto le raggiunge Don Antonio, in canottiera e bretelloni, si aggira intorno ai fornelli come un drogato in cerca di dose ….. “O cafè.. addostà o cafè…No chest nommo biv (questo non lo bevo) è fridd, o cafè adda essere C.C.C. “Caz cumm coce”! (Caz come è bollente).
– “Mugliera mia, famm o cafè…. Ca se no nun poz ragiunà”
”Antò, quant si brutt, vatt a vestì, miettet a camis buona e i cavezettin (calzini) puliti e fatt a barba, che long assai !”.
Squilla il campanello d’ingresso, in cucina si guardano in viso e nessuno si muove.
Risuonano più decisamente. “Ma chi è a quest’ora di notte?” urlano dalle loro camere Giusy ed Ale, che dormicchiano ancora, essendo domenica.
Vanno ad aprire la porta. E’ Padre Rinaldo.
Lo fanno accomodare in salotto, in modo da poter scambiare due chiacchiere, prima di affidargli le ragazze.
Marì:-”Ci dispiace assai che ce le portiate via! Già ci eravamo affezionati, ma capiamo che con voi sono in buone mani e potrete assisterle meglio di noi”
Padre Rinaldo :”Eh si, due belle ragazze dell’Est, qui in Italia sono in costante pericolo…Loro hanno davvero bisogno di lavorare e guadagnare per potersi ricongiungere alla famiglia”
“Ma hanno detto, che hanno solo più la mamma in Russia!?!”
Padre Rinaldo: “Si, hanno la mamma, tre bambini piccoli, i loro figli, una sorella più grande zitella… e hanno promesso di portarli (tutti e cinque) qui in Italia, appena saranno a posto con casa e lavoro. Sono molto “in gamba” e ce la faranno. Importante, è incamminarle subito sulla retta via”
“Ma il padre??? Dico, il padre dei bambini?”- chiede Marì, in modo scandalizzato e si prende una gran gomitata nello stomaco, da parte del marito Antonio.
Il Sacerdote :”Cose che ancora succedono nel nostro ventunesimo secolo, la solita storia della ragazza ingenua e innamorata, di lui (del padre), che, appena saputo della gravidanza, sparisce, oppure nega…Sì, sì, NEGA! A volte, è già sposato! Storie d’abbandono, in quel paese lontano, povero e antico. Nelle sue periferie è indietro di cinquant’ anni, in confronto noi.
Ma oggi è domenica, il giorno del Signore e bisogna passarlo in letizia. Lasciamo da parte le cose brutte e pensiamo alla gioia del Signore nel vedere questa bella e caritatevole famiglia”.
Marì, non si sa perché, si fa il segno della croce e la imitano pure il marito e i figli, come pervasi da grazia, illuminati dal Signore, si sentono fortunati e prediletti.
E’ proprio vero che non sai mai cosa ti riserva la vita!
Zia Marì Scognamiglio, sente nel cuore una gran tenerezza per quelle fanciulle che si affacciano alla vita con tante aspettative, spesso deluse. Le accarezza e bacia sulla fronte, ringraziando Dio, dello scampato pericolo… Pensa a Vincenzo, il nipote, …. e se prendeva una, di quelle due ??? (con famiglia a seguito?). Poveri noi!!!
Un miracolo! Un Miracolo! ….. è una grazia di San Gennaro e…minimo quattro, anzi facciamo cinque candele, si merita.
La fidanzata di Vincenzo? Sicuramente è meglio, quando la scopriremo, sapremo che è una gran femmina…. Per quello, queste due non gli andavano a genio. Grazie San Gennaro!
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