DIARIO DEL GIORNO PRIMA / IL TAM TAM DI ANNIBALE
ITALIA______
ROMA – Si attende per oggi la lettera della Commissione all’Italia (e ad altri cinque o sei paesi, tra cui Belgio, Spagna, Portogallo, Estonia e forse Francia e Olanda) sulla bozza di bilancio per il 2017, che, secondo Bruxelles, presenta qualche criticità nel rispetto delle regole del patto di stabilitù e crescita. Si tratta di richieste di chiarimento prima di un’eventuale e non auspicata decisione di “respingere” tali documenti. Secondo le regole del “semestre europeo”, infatti, dopo la presentazione delle bozze, entro la metà di ottobre, la Commissione può respingere quelle che non rispettano i parametri entro le successive due settimane. Prima, però, è in contatto con i governi attraverso un “dialogo costruttivo”, come è stato definito in questi giorni da fonti Ue, con l’obiettivo di trovare dei punti di compromesso ed evitare la bocciatura: sarebbe la prima volta che un bilancio viene respinto e a Bruxelles l’ipotesi non piace affatto. La lettera attesa oggi rientra in questa fase.
ITALIA______
MONDO______
CALAIS ( FRANCIA) – Un appello perché le operazioni di sgombero in atto in queste ore a Calais si svolgano con “un surplus di dignità e rispetto, soprattutto nei riguardi dei minori, delle donne sole e delle persone che si trovano in condizioni di salute precarie”. Lo ha lanciato il vescovo di Arras, monsignor Jean-Paul Jaeger, sul cui territorio si trova la “giungla” di Calais dove alle 6 di questa mattina sono iniziate le operazioni di smantellamento del campo profughi. Il piano del governo è ricollocare un numero di circa settemila e cinquecento immigrati nei duecentottanta centri di accoglienza e orientamento (Cao) che sono stati organizzati su tutto il territorio francese. La Corsica e l’Ile-de-France non sono state coinvolte nel piano di ricollocazione. Oggi partono sessanta bus, quarantacinque martedì, quaranta mercoledì e altrettanti per tutta la settimana. Un piano logistico colossale presidiato da un contingente di 1.250 agenti di polizia e gendarmi. Tra la bidonville e il punto di partenza dei bus, è stato costruito un hangar di tremila metri quadrati dove è stato allestito il centro di smistamento. “Anche se questo luogo ha rappresentato per molti un raggio di speranza- ha detto il vescovo- l’insalubrità dei luoghi e le condizioni precarie di sussistenza lo condannano a sparire”. Il tempo dello smantellamento – ha chiesto il vescovo Jaeger – deve diventare un tempo per “costruire o ricostruire in termini di rispetto della dignità umana di questi uomini e queste donne, feriti che hanno lasciato il loro paese e le loro famiglie in circostanze spesso atroci e dolorose. Queste stesse persone sono state spesso sfruttate da reti che dovevano condurle a un’ipotetica terra promessa e sono state invece portate a Calais nelle condizioni che conosciamo”.
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