QUER PASTICCIACCIO BRUTTO DE VIA FLAMINIA. DOPO TRE GIORNI ANCORA NON E’ ARRIVATA L’ ATTESA DECISIONE DEL TAR DEL LAZIO SULLA FORMULAZIONE DEL QUESITO REFERENDARIO SULLA SCHEDA ELETTORALE

| 19 Ottobre 2016 | 0 Comments

(Rdl)______Giornate decisive per il destino del referendum costituzionale.

Il Tar del Lazio, che si trova a Roma in via Flaminia, non si è ancora pronunciato sul ricorso presentato da M5s, Sinistra Italiana, e Codacons contro la formulazione del quesito sulla scheda; contro questo ricorso c’ era anche un atto d’intervento da parte di un cittadino, in opposizione, appunto, come detto, al ricorso; e, sempre contro il ricorso, l’Avvocatura dello Stato in rappresentanza di Quirinale, Palazzo Chigi, Ministero dell’Interno e Ministero della Giustizia.

L’udienza nel merito si era svolta nella mattinata di lunedì, ed era durata circa tre ore. “Abbiamo ribadito – ha dichiarato l’avvocato Giuseppe Bozzi, legale dei ricorrenti – che sono stati violati i diritti costituzionali sull’espressione di un voto consapevole e informato così come stabilito dalla Costituzione”.

La richiesta era quella di sospensione del decreto della presidenza della Repubblica del 27 ottobre con il quale è stata disposta l’indizione del referendum, fissato poi, come è noto, per il 4 dicembre.

Le possibilità di decisione da parte del Tar sono: confermare il provvedimento di indizione del referendum; annullarlo, potendo anche dare indicazioni su eventuali cambiamenti nel quesito; oppure dichiararsi incompetente sulla materia; ancora, quella della pubblicazione di un’ordinanza cautelare, quella della pubblicazione di una decisione di remissione alla Corte costituzionale, quella della decisione nel merito con pubblicazione di una sentenza, quella infine della riunione di tutti i ricorsi proposti sullo stesso tema per una maxi udienza la prossima settimana.

Di tutte queste opzioni decisionali, non ne è arrivata nessuna, nonostante il responso sia stato dato di volta in volta come imminente, e  poi di volta in volta rinviato, dopo oramai due giorni e mezzo, una durata inedita, di camera di consiglio.

Secondo Sinistra Italiana e Movimento Cinque Stelle, “il quesito così formulato finisce per tradursi in una sorta di ‘spot pubblicitario’, tanto suggestivo quanto incompleto e fuorviante, a favore del Governo che ha preso l’iniziativa della revisione e che ora ne chiede impropriamente la conferma ai cittadini, che non meritano di essere ingannati in modo così plateale“.

Secondo il ‘Comitato per il sì’, “non è vero che la formulazione del quesito non consente la formazione della volontà dell’elettore, perché il testo richiama la legge di riforma e dunque consente a ogni cittadino di potersi informare andando a leggere la norma varata in Parlamento“.

In relazione a quanto affermato dai ricorrenti al Tar Lazio, in cui si attribuisce alla Presidenza della Repubblica la formulazione del quesito referendario, il portavoce del Quirinale  aveva precisato che il quesito che comparirà sulla scheda è stato valutato e ammesso, con proprio provvedimento, dalla Corte di Cassazione, in base a quanto previsto dall’art 12 della legge 352 del 1970, e riproduce il titolo della legge quale approvato dal Parlamento.

Secondo il presidente del consiglio Matteo Renzi, “Questo quesito è quello che la legge prevede per la riforma costituzionale, mi sono convinto che si possa fare un dibattito serio sul futuro del Paese che è più importante del mio futuro”.

Nella serata di lunedì, c’ era stata una dichiarazione televisiva ospitata dal telegiornale della Rai da parte del ministro degli Interni Angelino Alfano, il quale ha fatto vedere la scheda, ha espresso il proprio parere positivo sulla legittimità del quesito formulato, ha tenuto una specie di comizietto senza contraddittorio, e ha annunciato di averla già mandata in stampa, così come è, presso l’ istituto poligrafico dello Stato: il tutto con quel grande senso di responsabilità e di rispetto per la magistratura più volte in questi anni manifestato dall’ esecutivo; insomma, come se non ci fosse una decisione dei giudici in corso, di merito e sulla sostanza stessa del referendum.

 

 

 

 

La sentenza è arrivata

 

 

Category: Cronaca, Politica

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