L’ INCOMPRENSIBILE CHIUSURA A LECCE DELL’ ISTITUTO DI NANOSCIENZE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Paolo Pagliaro di Forza Italia ci scrive______
“Abbiamo bisogno di fare chiarezza sulla chiusura dell’istituto di Nanoscienze del Cnr di Lecce; è una delle perle salentine essendo uno dei tre poli d’eccellenza con il National enterprise for nanoscience and nanotechnology di Pisa e il centro S3 di Modena. Un centro nel quale lavorano 30 persone di cui 7 ricercatori. Un danno enorme sia per il nostro territorio che per la comunità, perché i tre vincitori dei prestigiosi progetti dell’European research council, presenti nel gruppo di lavoro, non potranno più continuare le loro ricerche. Perché è stata presa questa decisione? Nessuno l’ha spiegato.
Se a questa domanda aggiungiamo un altro interrogativo, tutto diventa più strano, ed è per questo che urge chiarezza: perché chiudere questo centro nel massimo della sua attività, con sette ricercatori, e tenere aperto ad esempio L’Istituto Nazionale Ottica, sempre del Cnr di Lecce, che è composto soltanto da 3 dipendenti: 2 Funzionari Amministrativi e 1 Collaboratore Tecnico, senza nessun ricercatore? La risposta è celata tutta nei numeri? I numeri dei soldi?
Negli ultimi 10 anni, così com’è riportato sul sito, L’INO ha avuto un finanziamento complessivo pari a 1.813.815,00 di euro per soli 2 progetti, che sicuramente saranno importantissimi, non mettiamo in dubbio questo, però è inspiegabile che rimanga in piedi uno a scapito dell’altro, sopprimendo, così, la sede salentina dell’Istituto Nanoscienze senza una logica spiegazione, che forse ci sarà, ma potrebbe essere una spiegazione per pochi intimi rimasta nel buio della stanza dove il 3 agosto scorso il CdA del Cnr ha preso questa decisione così anomala.
Ci spieghino. Qualcuno ci racconti questa verità; la comunità salentina ha bisogno di riposte serie».
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