DIARIO DEL GIORNO PRIMA / IL TAM TAM DI ANNIBALE
ITALIA______
ROMA – Stefano Cucchi è morto di malnutrizione e, anche se i medici dell’ospedale Sandro Pertini, dove era in cura, “hanno omesso di diagnosticare la sindrome da inanizione”, “appare logicamente poco probabile che il ragazzo si sarebbe salvato”. A tre giorni dalle conclusioni della perizia medico-legale disposta dal gip che ha individuato come causa più probabile del decesso l’epilessia, escludendo un nesso tra il pestaggio (attribuito ad alcuni carabinieri) e la morte del geometra 32enne avvenuta il 22 ottobre del 2009 sei giorni dopo l’arresto per droga, è la terza corte d’assise d’appello di Roma a tornare sulla vicenda spiegando perchè il 18 luglio scorso sono stati assolti dall’accusa di concorso in omicidio colposo il primario dell’ospedale Aldo Fierro e i sanitari Stefania Corbi, Flaminia Bruno, Luigi De Marchis e Silvia Di Carlo perchè il fatto non sussiste. Si tratta dell’esito del nuovo giudizio di secondo grado, sollecitato dalla Cassazione affinchè si accertasse l’operato di chi aveva avuto in cura Cucchi. E per la Corte, gli imputati “hanno colposamente omesso di diagnosticare la sindrome da inanizione da cui il paziente era affetto, di inquadrare il caso nelle sue linee generali e, conseguentemente, di attuare i presidi terapeutici necessari”, ma il decesso di Cucchi non è dipeso dal loro operato.
ITALIA______
CERVINIA – Sono precipitati sul versante sud del Cervino mentre salivano la Via Deffeyes e si sono schiantati contro le rocce: così sono morti Ottavio Gerard, presidente delle guide alpine del Cervino e Joel De’anoz, maestro di sci. Erano partiti ieri sera per l’impegnativa ascensione ma alla sera non hanno fatto rientro ed è scattato l’allarme. Questa mattina il soccorso alpino valdostano ha effettuato un sorvolo con l’elicottero nella zona ed ha avvistato e recuperato i due corpi che sono stati trasportati ad Aosta. Entrambi esperti alpinisti e grandi conoscitori delle pareti del Cervino le due vittime dell’incidente di ieri sera sulla Gran Becca. Gérard Ottavio, 40 anni, presidente della Società delle Guide del Cervino, una delle più prestigiose dell’arco alpino, stava accompagnando l’amico Joel Déanoz, 36 anni, maestro di sci e direttore della scuola di sci di Breuil-Cervinia. Déanoz, figlio di una guida alpina, intendeva seguire le orme paterne e si stava allenando per accedere al corso professionale.
MONDO______
OSLO – “Continuerò a ricercare la pace fino all’ultimo minuto del mio mandato perché questo è il cammino da seguire per lasciare un paese migliore ai nostri bambini”. Juan Manuel Santos, che è stato insignito oggi del premio Nobel per la Pace, ha investito tutto il suo capitale politico nel raggiungimento di questo obiettivo, mettere fine a una guerra lunga oltre 50 anni, che ha fatto 220mila morti e sei milioni di profughi. E lo storico accordo con le Forze rivoluzionarie di Colombia, firmato il 24 agosto a l’Avana, è il risultato di circa quattro anni di difficili colloqui a Cuba. Sessantacinque anni, cresciuto in una famiglia dell’alta società di Bogotà, ha studiato alla London School of Economics e ha iniziato la sua carriera come giornalista. Durante la sua carriera da reporter, ha vinto il premio del Re di Spagna per le sue cronache sulla rivoluzione sandinista in Nicaragua. Membro dle Partito liberale colombiano, è stato ministro per il Commercio Estero, delle Finanze e della Difesa. Nel 2005 è stato tra i fondatori del Partito della U, guidato dal suo predecessore Alvaro Uribe e rimase a capo di questa organizzazione fino al luglio del 2006, quando è stato nominato ministro della Difesa. In tale veste ha condotto una vera e propria crociata contro le Farc con l’obiettivo di indebolire il movimento e costringerlo a negoziare. Insomma, da politico di “estremo centro” – come ama definirsi – aveva “fatto la guerra per inseguire la pace”, secondo l’opinione più diffusa degli analisti.
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Category: Costume e società, Cronaca, Politica