UNA NUOVA TEMPESTA SI ABBATTE SULLA MARINA MILITARE DI TARANTO, ARRESTATO UN ALTRO UFFICIALE
(e.l.)______Che ad essere arrestati per corruzione, o concussione, siano i politici, è prassi purtroppo abituale. Che il malaffare tocchi le Forza Armate, fa invece ancora clamore.
Il problema poi è che non è la prima volta, anzi, che una tempesta si abbatte sulla Marina Militare di Taranto, già toccata a due riprese, un anno fa e un anno e mezzo fa, da dieci arresti in totale, a seguito di un’ inchiesta della magistratura su illeciti, in particolare concussione, insomma: una percentuale sugli appalti, presso la Direzione di Commissariato, detta in gergo Maricommi.
Nella tarda serata di ieri, punto a capo. Il nuovo, come i precedenti vertici.
I militari della Guardia di Finanza, nfatti, hanno arrestato il comandante della base di Maricommi, il capitano di vascello Giovanni Di Guardo, e un imprenditore, che è pure il sindaco di Roccaforzata, Vincenzo Pastore, presidente della società cooperativa Teoma che si occupa di pulizie.
Fermati mentre l’ uno pagava e l’ altro intascava 2500 euro: secondo l’ accusa, l’acconto di una tangente per l’aggiudicazione di un appalto da undici milioni di euro relativo al servizio di pulizie, non ancora assegnato.
I provvedimenti di custodia cautelare sono stati emessi sostituto procuratore Maurizio Carbone, al termine di una lunga indagine della guardia di finanza.
L’ ufficiale è stato sospeso dal servizio.
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AGGIORNAMENTO DI DOMENICA 18 ORE 13
In esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, la Guardia di Finanza ha arrestato il tenente di vascello Francesca Mola, di 31 anni, collaboratrice di Giovanni Di Guardo, accusata di concorso in corruzione aggravata e di turbata libertà degli incanti.
AGGIORNAMENTO DI GIOVEDI’ 6 OTTOBRE ORE 19.30
Altre nove ordinanze di custodia cautelare, otto in carcere e una ai
domiciliari, sono state eseguite dalla Guardia di Finanza.
Nuovo provvedimento restrittivo per il capitano di vascello Giovanni Di Guardo.
Coinvolti anche altri imprenditori e un dipendente civile del Ministero della Difesa.
Le contestazioni sono di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta.