ANCORA MIGRANTI SULLE NOSTRE COSTE, GLI ULTIMI, SESSANTA SIRIANI, SONO STATI PORTATI AD ALEZIO
(e.l.)______Ormai, non fa neppure più notizia, ma proseguono gli arrivi di migranti sulle nostre coste. Nella tarda serata di ieri, a distanza di cinque giorni dall’ ultimo episodio, altri sessantadue, di nazionalità siriana, tutti in buone condizioni di salute
Caratteristiche confermate: partenza dalla Turchia, gruppi piccoli, o comunque non numerosi, viaggio a cura di trafficanti di esseri umani a bordo di più o meno affidabili velieri.
Quello di ieri, intercettato dai mezzi della Guardia di Finanza al largo di Otranto, era governato da due marinai, due giovani di 37 e 38 anni, entrambi di nazionalità georgiana, ritenuti gli scafisti, e pertanto arrestati.
I migranti, che hanno raccontato di aver pagato circa 5000 euro a persona per il viaggio, sono stati temporaneamente alloggiati nel palazzetto dello sport di Alezio (nella foto), perdurando l’ indisponibilità di posti al centro di prima accoglienza di Otranto.
Category: Cronaca
AGGIORNAMENTO DI MERCOLDI’ 14
Dopo appena due giorni, questa notte agenti della Guardia di Finanza del gruppo aereonavale, hanno intercettato un altro veliero, di sedici metri, battente bandiera americana, alla deriva al largo di Santa Maria di Leuca, ma poi scomparso nel nulla, presumibilmente con gli scafisti.
A bordo, settanta cinque migranti, di nazionalità siriana, pakistana, iraniana e afghana,tra cui diciannove donne, e dodici bambini, trasbordati sui mezzi dei militari italiani, e poi portati a Otranto.
Per quattro di loro si è reso necessario il ricovero in ospedale per ipotermia. Alcuni, sono stati destinati a Lecce, alla casa di accoglienza Ghermi, sulla via Adriatica, per Surbo, aperta da pochi mesi.
Il viaggio, secondo quanto raccontato dai profughi, è durato cinque giorni, spesso in cattive condizioni meteo, ed è costato almeno 5000 dollari a ognuno di loro.
AGGIORNAMENTO DI GIOVEDI’ 15
Due dei ricoverati in ospedale, a Scorrano, per ipotermia, sono, secondo l’ accusa dei militari, che li hanno arrestati, gli scafisti. Sono due uomini di nazionalità siriana, riconosciuti attraverso le foto fatte mentre si trovavano al timone, durante il viaggio e trovate sui telefoni cellulari dei profughi.