‘Non esiste nessuna guerra di religione in atto, anche perché nessuna autorità religiosa di qualsiasi fede ha sposato una tale ipotesi. Anzi…’
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Alfonso Costantino Donnicola, della Comunità Ellenica di Brindisi, Lecce e Taranto, ci scrive______
Si è tenuto, come nel programma, il primo incontro della III edizione della rassegna di cultura europea “Voci Mediterranee” che prevede quest’anno 7 appuntamenti tematici. Il primo incontro è stato dedicato al dialogo interreligioso per la pace e l’unità dei popoli.
Nel suggestivo scenario della Cripta Bizantina di Santa Lucia, presso la Chiesa storica di Santa Lucia (Brindisi), l’attesissimo incontro pubblico con il giovane Imam di Lecce Saifeddine Maaroufi. Sono intervenuti il priore Fr. Sabino Chialà del Monastero di Bose di Ostuni ed Isabella Oztasciyan Bernardini d’Arnesano, direttrice della Biblioteca della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta. Ha coordinato ed animato l’incontro Ioannis Davilis, presidente Comunità Ellenica Grande Salento.
“non esiste nessuna guerra di religione in atto, anche perché nessuna autorità religiosa di qualsiasi fede ha sposato una tale ipotesi. Anzi tutti i capi autorevoli religiosi hanno condannato ogni tentativo di collegare le guerre in atto con le religioni”.
Su questo punto sono trovati d’accordo tutti i relatori e gli intervenuti. Qundi non parliamo di querre di religione ma di guerre di altri interessi.
Molto apprezzato l’intervento della sindaca Angella Carluccio che ha sposato l’idea della Comunità Ellenica a promuovere la città di Brindisi come Città Internazionale per il Dialogo Inter Religioso per l’Unità e la Pace tra i Popoli.
Altri interventi importanti quello di Don Adriano Miglietta parroco della Cattedrale di Brindisi, quello appassionato dell’Antonella Mastropaolo, console del Consolato Onorario di Grecia in Brindisi, Lecce e Taranto e naturalmente quello specifico di Padre Giovanni della Chiesa Ortodossa.
La
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Quindi quando degli uomini e delle donne sparano e sgozzano in nome di Allah e delle prescrizioni del Corano,lo fanno non per motivi religiosi ma perché amano gli sport estremi.
Ecco ora possiamo dire che lìIslam che ammazza lo fa per sport.
Ma un minimo di analisi seria si potrebbe pure fare, o no?