IL TERREMOTO / COSI’, SEMPLICEMENTE, CON IL CUORE
di Elena Vada______
Siamo tutti vicini a queste popolazioni, i cui paesi sono stati rasi al suolo, come in una pagina biblica.
Avrei, come loro, voglia di chiedere a Dio, perché, perché…..e vorremmo che l’aiuto cominciasse dalla casa dello spazzino del paese, da quella dell’operaio, da quella del contadino. Che le tende durassero lo spazio di poco, poco tempo e tutti ben conosciamo le alternative che la tecnologia mette a disposizione per ridare in breve tempo un’abitazione ai senzatetto.
Senza paroloni, senza visite ed interventi Extra e promesse, promesse.
I vari Onorevoli e Ministroni (come dice mio nipote, 4 anni, Minestroni) stiano a casa a recitare il Rosario che serve di più.
Credo che solo noi civili, con le mani nel fango ed il cuore a pezzi riusciremo a ripristinare o ristrutturare dove si può, o a ricostruire… mattone su mattone.
Il cuore dell’Italia artistica, architettonica, è stata duramente colpita.
Chiese, Abbazie, dipinti, li salveremo senz’altro.
Adesso, però, diamo la precedenza all’uomo, alle mamme, ai bambini, a chi è vivo e piange parenti, amici, casa…. Tutti possiamo fare qualcosa.
Mettiamoci una mano sulla coscienza e seguiamo quello che ci detta.
Ho sentito le parole di un sismografo: noi italiani, soprattutto in certe aree, dobbiamo crescere e vivere, con la consapevolezza che prima o poi saremo coinvolti in uno di questi terribili eventi.
Mi ha ricordato mia nonna: alla prima scossa, al primo tintinnio di bicchieri scendeva in strada così com’era: con le pantofole, il grembiule da cucina, spettinata e con me per mano e mi diceva-:”Curr, curr…”
Vi siamo vicini, e preghiamo per voi.
Category: Cronaca
bello, prego anch’io