ALL’OMBRA DELLE GUGLIE DEI PALAZZI EUROPEI
(g.m.)______Si trova di fronte ad uno dei più bei palazzi del mondo, ma lui no, si mette a fotografare il volto di un’anziana signora. Il nostro amico Valerio è fatto così.
Siamo a Budapest capitale dell’Ungheria, di fronte al Palazzo del Parlamento che dispone di una trentina di ingressi ed è circondato da una decina di cortili. Dalla pianta estremamente elaborata è un’espressione dell’architettura neobarocca, ma anche il riferimento all’arte gotica è evidente. Mirabile espressione di uno stile eclettico.
Un incontro tra modelli del gotico mitteleuropeo e modelli italiani grazie alla notevole cupola centrale. La grande cupola si distingue per una sua caratteristica pianta ad esadecagono che riprende essenzialmente quella della cupola a base ottagonale della chiesa gotica di Santa Maria del Fiore, raddoppiandone il numero di lati, e dotandola di un tocco di slancio e di bizzarra eleganza grazie a decine di guglie e all’uso di archi rampanti, che sorreggono un tamburo decisamente prolungato in altezza. Durante il periodo del comunismo, fino al 1990, la guglia più alta era sormontata da una stella rossa.
Questo solo per dirvi che il nostro fotografo avrebbe avuto di che dilettarsi davanti ad una struttura architettonica di questa grandezza e ricchezza di particolari.
Ma, il volto stanco di un’anziana signora, disposta a farsi fotografare mentre riprende fiato su una panchina prima di rimettersi in fila, lo colpisce irresistibilmente. In quel volto segnato dal tempo, dall’espressione austera, lui intravede una bellezza nordica che il tempo ha solo velato, ma non è riuscito a cancellare.
Del resto, cos’è la bellezza, se non ciò che ha la capacità di stupirci? La bellezza dello spirito, non semplicemente quella estetica.
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