HAPPY DAYS / QUARANTA ANNI FA LE RADIO PIRATA DIVENTAVANO RADIO LIBERE. INIZIAVA UNA LUNGA STAGIONE DI MODERNIZZAZIONE, CHE SEGNO’ PER SEMPRE LA NOSTRA IDENTITA’. LECCE FU ALL’ AVANGUARDIA. CE LO RACCONTA UN PROTAGONISTA DI QUEGLI ANNI IRRIPETIBILI PER FERVORE CREATIVO
di Cesare Vernaleone * (giornalista – per leccecronaca.it)______
Il 28 luglio del 1976, quarant’ anni fa, la Corte costituzionale, chiamata a pronunciarsi in merito, dichiarava illegittimo il monopolio della Rai per le trasmissioni locali, aprendo di fatto la strada a quella che sarebbe stata la liberalizzazione delle emittenti radio e tv private in Italia.
In realtà, quando arrivò la sentenza, molte radio «libere» operavano già da più di un anno in un regime di illegalità, da cui erano derivati alcuni sequestri da parte della polizia postale.
Se ricordo bene, Radio Lecce Giovane e Radio Lecce Uno furono le prime due Radio Pirata di Lecce a trasmettere quasi in contemporanea nel 1975, abusivamente, ovvio.
Poi furono chiuse dalle autorità e riaprirono nel 1976 dopo che la Corte Costituzionale ammise la legittimità delle Radio Private in Italia: e nacquero le Radio Libere.
Che bei ricordi…
Ovviamente mi scuso per le molte imprecisioni e le tante dimenticanze.
Sono passati quarant’anni.
E poi molti amici sono passati ai microfoni di più Radio nel giro di poco tempo e quindi io magari li ricordo a Radio Salento, ma c’erano anche a Radio Elle e a Radio Rama, etc.
O magari li ho collocati in una Radio invece di un’altra: il tempo cancella e confonde i ricordi.
Erano i mitici tempi delle telefonate in diretta senza filtro: strumento privilegiato di questa pratica comunicativa era l’uso della diretta telefonica: mai usata prima in Italia, la telefonata in diretta diventava per gli ascoltatori un modo di sentirsi protagonisti del mezzo radiofonico.
Dediche, quiz, voce amica notturna erano la pratica quotidiana di quasi tutte le radio.
E poi le prime radiocronache della partite del Lecce Calcio.
A Radio Lecce Uno si andò oltre: con il Rompiscatole che alle sei del mattino svegliava e prendeva alla berlina personaggi noti, autorità, vip, con una goliardia al limite dell’invettiva.
Parlando di quegli anni non si può non pensare con nostalgia ed affetto a Fulvio Monaco.
Storico ideatore e conduttore delle prime radio e tv private leccesi, nato a Lecce il 15 maggio 1946 e prematuramente scomparso il 18 settembre 1995.
Da Radio Nice International a Radio Salento, a Radio Città 1, dalla prima Tv via cavo a Telelecce Barbano e a Telesalento, la storia degli albori della radio ( e poi della tv) a Lecce è legata al nome di Fulvio Monaco, un vero mattatore e serio professionista, che cura la dizione e unisce alla grande inventiva una qualità davvero alta dei programmi e di chi lavora in queste radio.
La sua è stata una delle voci più belle, ed aveva una creatività incredibile: un autentico precursore.
Partiamo dagli anni 1975-1976.
Le mie prime esperienze in regia “a mettere dischi” a Radio Lecce Giovane su FM 103 (prima nell’attico di via Corrado Giaquinto, e poi nel sottoscala di Via Marco Basseo alle spalle del Duomo) con Antonio Bartolomucci, Carlo Sozzo, Carlo Serafini, Pino Crivellini, Marcello Favale, Vito Cianfano, Maurizio Meo, Leonardo Sabino, Mauro Rucco…
E poi riuscii ad entrare a Radio Lecce Uno su FM 101,6 (ma spesso si diceva 102 per arrotondare), in Via Cavour inizialmente nell’attico e poi nel sottoscala, la radio fondata dal regista documentarista Adriano Barbano che poi con Ennio Bonea diede vita a Tele Lecce Barbano, con il grande ed indimenticabile Fulvio Monaco, Toti Bellone, Gigi Coclite e Paolo Ricchiuto a cui si aggiunsero poi Raffaele Polo, Donato Danisi, la povera Ester Campobasso, Giovanni Rizzo, Maurizia Goffredo, Piero Lisi, Armando Tortorella, Gianni Giovanni Gallucci, Dino Bianco, Piero Caroli, Dino Bianco, Massimo Malinconico, Paolo Malinconico, Daniela Prato, Angelo Sabia, Pippo Renzi, Telemaco Telemaco Dj-the Voice Tombari, Rossano Placido, Carlo Bollino, Gianni Romano, Rino Cazzatello, Pinuccia Stigliani e tanti altri…
Con il severo controllore Piero Palma, fido emissario di Adriano Barbano.
Il mio primo incarico, allora 13-14 enne, fu quello di rispondere al telefono. Poi piano piano arrivai al mixer, a mettere i dischi. E poi faticosamente a fare qualche intervista fuori studio con il registratore.
Infine l’eccitazione di sentire la mia voce in cuffia, in diretta: un’emozione indescrivibile, una scossa d’adrenalina incredibile che ricordo ancora oggi. E che incredibilmente provo ancora oggi ogni volta che quotidianamente torno in diretta radio più che in diretta tv. La Radio è sempre la Radio, ha una marcia in più.
Intanto Fulvio Monaco, Toti Bellone, Lori Calcarella e Gigi Coclite ebbero delle incomprensioni con Adriano Barbano ed andaro a fondare in via Benedetto Cairoli, 1, con il caro ma sfortunato antiquario Carlo Sangiovanni, Radio Nice su FM 104,1. con Franca Gasparro, Bruno Petrachi, Carlo Bollino, Roberto Epifani (che diede vita anche a Radio Luna con i nastri registrati da Cicciolina), Ruby Fontana, Giuseppe Legittimo, Enrico Laudisa, Ciki Forchettii, Lory Calcarella, Carlo Serafini, Laura De Leonardis, Teo Pepe, Marcello Favale Paolo Pagliaro.
Nel frattempo dalla scissione con il progetto TeleSalento a cui era interessato Adriano Barbano con Domenico Faivre ed altri, era nata Tele Lecce Barbano prima via cavo e poi via etere: con Ennio Bonea,Ugo Tapparini, Elio Donno, Marco De Marco, Ornella Garrisi, Patrizia Carrone, Giovann Rizzo, Mimma Giaccari, Massimo Barbano, Alessandro Barbano, Ludovico Malorgio, Aldo Quarta, Oronzo Russo, Rossella Conte, Lorenzo Capone, Ruggero Vantaggiato, Giuseppe Puppo, il mitico regista Walter Giancane, Antonio Antoniozzi, Piero Cistone, Pippo Renzi, Augusto Nuzzone, Bruno Petrachi, Ginone, I Fratelli Valzano…
Successivamente Fulvio Monaco, Antonio Bartolomucci, Ezio Candido. Riccardo Riccardi, Toti Bellone, Fabio Serafini, Enrico Laudisa e tanti altri diedero vita in via 95° Rgt. Fanteria a Radio Salento su FM 100 (da cui poi rinacque Tele Salento con Giovanni Semeraro nel Rione Salesiani), e arrivarono Loredana Di Cuonzo Dirigente Palmieri, Luigina Carrozzini, Gabriella De Iudicibus, Teo Pepe, Giuseppe Di Somma. Massimo Malinconico, Antonio Silvestri, Antonio Maglio, Marcello Favale, Toti Gentile, Annalisa Fantini, Massimo Quarta, Raffaele Polo, Adriana Santilio, Ornella Garrisi, Anna Maria Morena.
Intanto di fronte al cinema dei Salesiani, la Curia, con il vescovo Minerva e monsignor Napolitano, attraverso l’Associazione Cattolica GiAD (Giovani Anno Duemila) di Via Santa Venera, finanziò il progetto di Radio Elle su FM 100,7 e mi feci coinvolgere da Italo Zanchi, Enzo Guido, Antonio Natrella, Sandro Rollo, Alcino Siculella e Agesandro Siculella, Gianni Nuzzo, Patrizia Nuzzo, Roberto Fatano, Don Adolfo Putignano, Maurizio Bisanti, Massimo Orgiato, Daniela Prato, Michele Peluso, Carlo Cinotti, Maurizio Poterà, Pino Silvestri, Lino Merola…. e tanti altri che non ricordo. Ero una specie di mascotte, uno dei più piccoli, forse il più piccolo in assoluto.
Successivamente da una costola di Radio Elle in via Costantino De Mitri, nei pressi della Chiesa dell’Idria, nacque Radio Rama su FM 102,5 e andai a collaborare con Alcino Siculella e Agesandro Siculella, Giuseppe Calvi, Ilio Palmariggi, Carlo Bollino, Roby Romano, Franco Grasso e poi Max Persano, Paolo Pagliaro…
E poi ancora Marcello Paticchia, Angelo Gala, Maurizio Potera, Gianni Cipolla, Maurizio Carpentieri, Sergio Capolongo, Antonella Tortorella, Bruna Morena, Anna Conte e tanti altri che sicuramente mi sfuggiranno in questo momento.
Come dimenticare le mie dirette del Rally del Salento che avevano grandissimi ascolti grazie ai collegamenti con moltissime radio della provincia collegate all’Assel, l’ Associazione Salentina Emittenti Libere?
E poi nel 1980 mi ritrovai in via Papatotero, nei pressi di Piazza dei Partigiani, a Radio Onda Libera su FM 101,5 con Alberto Bucari (e il mitico Don Mario Bucari), la radio annessa alla discoteca Frankie ‘O… A condurre i pazzeschi notturni, stile Quelli della Notte di Arbore, con tanti amici ospiti in studio e tanto gossip.
C’erano tra gli altri Peppino Ciraci, Silverio Bosco, Angelo Gala, ed il pilota dell’Aeronautica Militare Dedo Di Francesco.
Poi da Radiorama nacque Telerama e Mixer Media, l’ “impero” creato da Paolo Pagliaro.
E Radio Citta 1 di Fulvio Monaco e Loredana Di Cuonzo. Canale 8 dove hanno fatto la “gavetta” Mauro Giliberti e Giuseppe Vernaleone, che era stato anche a Radio Città 1.
Canale 10 Tv 10 di Walter Giancane di cui fui per un paio d’anni Direttore del Tg, Primaradio, Canale A.
Canale 104 nella quale collaborai con il povero Enrico Laudisa e con Raffaele Polo.
E tante altre radio e qualche tv in giro per il Salento.
E ancora oggi molti di noi sono impegnati in questo settore…
Ma il tempo dei pionieri, durato più di un decennio, intanto, era finito già, alla soglia degli anni Novanta: quel meraviglioso periodo di cui nel mio piccolo sono stato protagonista fin da tredicenne.
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Che nostalgia queste tue memorie… Bravo per averne lasciato un segno! e grazie… quanti ricordi! noi pionieri… giornalisti e giovani animatori, impegnati se pur improvvisati, pieni di voglia di fare, di passione, di allegria….talenti naturali. Uno tra tutti: Adriano Barbano! LUI ha dato la stura ad un mercato che da lì a poco avrebbe invaso l’etere. Un GRANDE!
Ciao
Mimma Giaccari, una di allora….
Provo una grande emozione a ricordare quel periodo. L’ho vissuto da protagonista prima alla RT1 (Trepuzzi) del mitico Guido Colelli, dove spesso è stato ospitato il grande Fulvio Monaco,e poi a Squinzano a Radio Amica e Radio Rinascita.Recentemente ho pubblicato un mio ricordo di quell’esperienza sul giornale locale TOTEM
in tutte queste radio tra cui certe davvero insignificanti pur essendo un ascoltatore modello.. quasi sempre con la radio accesa 🙂 avete forse dimenticato la più longeva e attiva! Radio Queen, che poi sono 2 radio diverse.
longeve perchè, se non sbaglio trasmetteva dal 1979/1980 fino alla fine del 2018 quando improvvisamente sentivo in onda solo silenzio su quelle frequenze (poi è entrata un’altra radio), e attiva perchè alcune radio passavano solo musica mentre radio queen passava spesso approfondimenti, programmi con richieste e messaggi e dirette di manifestaioni. Peccato era una delle ultime radio decenti, odio i grandi nomi nazionali, poche emozioni.