EMERGENZA INCENDI / GLI IMPIEGATI – PIROMANI DI SANTA CESAREA TERME. BRUCIA LA MACCHIA MEDITERRANEA DI VILLAGGIO PARADISO. QUESTA MATTINA DISTRUTTI ALTRI CINQUANTA ETTARI A MOTTOLA

| 20 Luglio 2016 | 0 Comments

(e.l.)______Oramai è emergenza, e nessun autorità che intervenga. Prima: in maniera efficace e concreta.

Così se ne vanno in fumo, è proprio il caso di dirlo, così rimangono distrutti, altri significativi e preziosi pezzi di territorio, con la loro storia, i loro profumi, i loro ricordi, di un passato che non avrà più futuro, lasciato all’ incuria del tempo e alla cattiveria degli uomini.

Divampano gli incendi, che, come ci insegna la cronaca, e l’ esperienza, sono di natura dolosa, appiccati da qualche piromane senza scrupoli, per chissà quali reconditi fini, con la complicità di chi avrebbe dovuto vigilare, predisporre e prevenire.

Non basta intervenire per spegnere le fiamme. Complice il forte vento, quando arrivano i pur generosi uomini della protezione civile, gli aerei, i volontari, si possono solamente limitare i danni, impedire tragedie.

Ma il danno in gran parte è fatto.

Dalla tarda mattinata un ennesimo incendio è scoppiato lungo la litoranea adriatica, in una zona nei pressi di Porto Badisco, e Santa Cesarea, fino a Villaggio Paradiso (nelle foto), nel frattempo evacuato a scopo precauzionale.

Sono anni, con regolarità, che la zona è bersagliata ogni estate dagli incendi: ci sono veri e propri piromani impiegati a piede libero.

Fumo, paura, alcuni turisti soccorsi dalle ambulanze per principi di intossicazione, e malori vari.

La litoranea, chiusa al traffico, con inevitabili disagi per tutti.

Nel pomeriggio, l’intervento di due Canadair, e un  elicottero, in aiuto delle circa trenta unità operative di volontari, vigili del Fuoco, Corpo Forestale dello Stato, Arif, i quali hanno impedito che le fiamme, visibili anche dalle spiagge, potessero arrivare a ridosso delle strutture alberghiere e delle villette della zona.

Un altro incendio era scoppiato poi in prima mattinata in località Guado del Lupo, a Mottola. Distrutti cinquanta ettari di vegetazione, soprattutto pineta. Qui, le operazioni di spegnimento sono state più facili, per la natura dei luoghi, e le tante case sparse e masserie del posto non hanno corso pericoli, anche se, pure qui, sono dovuti intervenire gli aerei: due “fire boss” convenzionati con la Regione Puglia, e un Canadair.

 

 

 

 

 

 

Category: Cronaca

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