STRAGE DI NIZZA / AGGIORNAMENTO / ALTA TENSIONE IN ITALIA PER LE NOTIZIE PROVENIENTI DALLA FARNESINA, E PER LE MISURE CAUTELARI PRESE ALLE FRONTIERE
(G.A.)______
ROMA – Il Ministro dell’Interno Angelino Alfano parla della tragedia Isis a Nizza: “Il nostro console ha detto che c’erano molti italiani su quel viale. Noi non abbiamo ancora nessuna notizia.
Non abbiamo dati ufficiali. Serve prudenza massima per gestire questo tipo di informazione”. In Tweet del 15 luglio 2016 il Ministro scrisse: “Abbiamo deciso di rafforzare ulteriormente i nostri sistemi di vigilanza e di presidio degli obiettivi sensibili e costituito una forma di riunione permanente del Casa, il Comitato di analisi strategica antiterrorismo”.
Durante la riunione del Casa si è fatto fatto il punto sulle misure di sicurezza nel Paese, ha spiegato Alfano. “Il nostro livello di allerta è già allo stato precedente a quello dell’evento terroristico in corso e non si può innalzare. Nonostante ciò abbiamo ulteriormente deciso di inviare una nota a prefetti e questori per sollecitare ulteriori valutazioni dei rischi sul territorio e per rafforzare ogni forma di controllo sugli obiettivi sensibili”.
Monitorate carceri, lì nessun sostegno “Abbiamo monitorato le carceri nelle ore immediatamente successive ai fatti di Nizza perché sappiamo che diventano luogo di radicalizzazione. A differenza di altre circostanze, non abbiamo avuto segnali di sostegno o a solidarietà per quanto accaduto da parte di soggetti di fede islamica o di altre fedi”. Car jihad già teorizzata e attuata “Il meccanismo della ‘car jihad’, cioè lo sforzo criminale di avvicinarsi a Dio attraverso l’uso di veicoli” per uccidere le persone, “era già stato realizzato e attuato in passato” ha aggiunto il ministro Per diciassette aeroporti piano di impiego forze armate “Abbiamo per diciassette aeroporti un piano ben preciso di impiego elle forze armate e abbiamo una vigilanza che si giova dell’uso di più di settemila uomini delle forze armate”.
Prevenzione difficile ma funziona “La prevenzione è quanto di più grigio esista”, ma “se nulla è successo fin qui” in Italia è merito del lavoro svolto dalle forze dell’ordine. Alfano, che ricordato l’esistenza di “un protocollo operativo sempre pronto a dispiegarsi”, ha fatto un bilancio delle attività di prevenzione: controllate centocinquanta persone, oltre duemila cinquecento perquisizioni, controllati trentaduemila veicoli in particolare quelle provenienti via nave dai paesi dove più forte è la presenza dei jihadisti, cinquecentotrenta persone arrestate, più di ottocento persone indagate, quasi un centinaio di espulsioni, tra cui anche sette imam.
In un decennio, ha aggiunto sono stati venticinque i predicatori allontanati. Aumentati controlli su web e flussi denaro “Prosegue il nostro lavoro e l’attività di monitoraggio per rendere sempre più sicuro il nostro Paese”. Alfano ha sottolineato gli sforzi fatti dalle forze dell’ordine e dall’intelligence, così come i controlli, che sono stati “implementati”, da parte della Gdf per quanto riguarda i trasferimenti di denaro e da parte della polizia delle telecomunicazioni, “Sempre nel rispetto delle regole” per quanto riguarda il web.
Prefetti valuteranno cosa fare su territorio “Sarà ciascun prefetto e ciascun questore a decidere in base al proprio territorio cosa fare e dove farlo”. Lo ha detto, a proposito delle misure di prevenzione che si possono adottare soprattutto per i luoghi di grande aggregazione, il ministro Angelino Alfano in una conferenza stampa convocata dopo la riunione del Comitato antiterrorismo al Viminale.
Su italiani non abbiamo dati ufficiali “Il nostro console ha detto che c’erano molti italiani su quel viale. Noi non abbiamo ancora nessuna notizia. Non abbiamo dati ufficiali. Serve prudenza massima per gestire questo tipo di informazione”.