COLTIVAZIONI ESTENSIVE DI CANNABIS NELLE CAMPAGNE DI NEVIANO E CUTROFIANO, IN MANETTE ZIO E NIPOTE. FOTO E TUTTI I PARTICOLARI DELLA GROSSA OPERAZIONE ANTIDROGA DI QUESTA MATTINA DEI CARABINIERI
(e.l.)______Avevano addosso gli occhi discreti, ma attenti, sia dei Carabinieri di Gallipoli, sia quelli di Aradeo, che li tenevano sotto sorveglianza, per via dei loro precedenti del passato e delle loro frequentazioni del presente, sospettandoli di essere pronti a rifornire di marijuana il fiorente mercato illegale della zona, in vista dell’ arrivo in massa dei turisti.
L’ operazione è scattata questa mattina, anche con l’ ausilio di unità cinofile, ed ha portato all’ arresto di un pregiudicato di Aradeo, Pietro Masciullo, con l’accusa di coltivazione, produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, nonché detenzione illegale di armi aggravata e continuata.
In un terreno situato in località Salomi, nel Comune di Neviano, nascoste in una “depressione” appositamente realizzata con un mezzo meccanico ed in mezzo ad altre colture stagionali, i militari hanno trovato cinquanta piante di marijuana del tipo “Cannabis Indica” purissima, in piena fioritura, grazie al fiuto imbattibile del cane Aron.
Purtroppo per il pregiudicato, all’ operazione partecipava pure un altro ‘carabiniere a quattro zampe’, come i militari definiscono i loro ‘colleghi’ e amici animali, Fighter, specializzato nella ricerca di armi ed esplosivi, che, dal canto suo, è andato a colpo sicuro verso un pollaio, entrandovi con decisione: e aveva ragione, perché là erano nascoste: un revolver calibro 45 con matricola abrasa, una pistola “Bernardelli” cal. 7,65 ed una pistola Beretta modello 92.
Quasi contemporaneamente, i militari hanno fatto irruzione in località “Foresta” nell’agro fra i Comuni di Aradeo e Cutrofiano, arrestando, per coltivazione, produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, un altro pregiudicato, Emanuele Benegianno, 28 anni, anch’ egli di Aradeo e nipote di Pietro Masciullo.
Il padre del giovane li ha accolti con sollievo: “La robaccia per cui siete qui è tutta di mio figlio, ora vi mostro dov’è e se gli date una bella lezione Voi vi ringrazierò sempre…Solo così si può salvare”, ha detto loro, quando sono arrivati.
La “robaccia” erano centocinquanta piante di cannabis, anch’ esse in fioritura, fra verdure e fichi d’ India.
Aron, che oggi ha fatto gli straordinari, dal canto suo, quando è arrivato, poco dopo, ha completato l’ opera, scovando, nascosta fra la legna da ardere, una busta con centinaia di semi di cannabis.
Su disposizione del pubblico ministero di turno presso la procura della Repubblica di Lecce, Giovanni Gagliotta, zio e nipote sono stati portati nel carcere di Borgo San Nicola.
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