IL PELLEGRINAGGIO COME METAFORA DI VITA / EVITARE L’ERRORE DI UNIFORMARSI A STEREOTIPI CHE OMOLOGANO LE DIVERSITA’ E NE ANNIENTANO LE PECULIARITA’
(g.m.)________Si è svolto a Lecce, durante tutto lo scorso fine settimana, nella sala conferenze del Museo Provinciale Sigismondo Castromediano, il convegno “La Pace del cuore è il cuore della pace – Il Pellegrinaggio come metafora di vita”, organizzato dalle associazioni TERRA DEI MESSAPI, EUROPA PROGRESSO, CENTRO STUDI VIATOR, TAMURRIA, dalle cooperative CSL PUGLIA, IMAGO, A. TUMA e dal CENTRO SPORTIVO EDUCATIVO NAZIONALE, con il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia e del Comune di Lecce, e che ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle principali confessioni religiose cittadine, e di insigni esponenti della cultura nazionale ed internazionale.
Dopo i saluti del presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, del consigliere regionale Saverio Congedo e del consigliere comunale Antonio Lamosa, il Protopresbitero della Chiesa Cristiano-Ortodossa di Lecce, Giovanni Giannocolo, ha introdotto i lavori del convegno con un intervento sulla figura del Patriarca Bartolomeo I, definito “primus inter pares”, e sul suo ruolo per la Pace e la salvaguardia del Creato, in comunione di intenti con Papa Francesco.
Giannocolo, in particolare, ha rilevato che i fenomeni di interdipendenza culturali tra i popoli rispondono ad esigenze innate dell’uomo, dovute alle migrazioni, che si perdono nella notte dei tempi e che hanno dato vita alle migliori espressioni di civiltà pervenute fino ai nostri giorni.
Ha quindi evidenziato come l’accoglienza non sia equamente distribuita, sebbene le popolazioni del Salento, da sempre, abbiano accolto a braccia aperte pellegrini e migranti, esortando a trarre insegnamento dalla storia e a ispirare l’umano agire verso l’accoglienza dell’altro, sia esso il viandante, il pellegrino o il migrante, quale messaggio di pace da contrapporre ai tanti segnali di chiusura e di ostilità che, invece, contribuiscono ad alimentare le tensioni tra i popoli.
La parola è passata quindi all’Imam di Lecce, Saifeddine Maaroufi, che ha sottolineato l’importanza del “pellegrinaggio” nella vita di ogni musulmano, le cui origini si fondano nelle radici stesse della religione islamica; dal pellegrinaggio discende il rapporto tra popoli diversi e, quindi, l’accoglienza verso il pellegrino, il visitatore, il “diverso”.
Miti Rossi Ferraris, presidente dell’Associazione Europa Progresso, ha poi presentato il progetto “Cammini per l’Accoglienza”, al cui interno si inserisce il convegno odierno, terzo evento nazionale dopo il primo tenutosi in Piemonte ed il secondo in Molise.
Si tratta di dare un apporto multiculturale ad un fenomeno multidisciplinare in continua crescita, ponendosi l’obiettivo di fornire delle risposte concrete in termini di qualità ed efficienza.
A tal proposito, non è mancato l’apporto del professor Yoel Mansfeld dell’Università di Haifa, Israele, che ha esposto il suo studio sul turismo religioso; con un approccio di tipo socio-economico, il docente ha parlato di domanda e offerta di servizi ai pellegrini, in continua evoluzione, fornendo così, utili elementi di conoscenza del fenomeno che non possono essere trascurati dagli addetti ai lavori in un contesto, quale quello italiano, particolarmente votato ai pellegrinaggi, specie nel corso di questo anno giubilare.
Molto intenso e carico di concetti filosofici l’intervento di Simonella Di Teodoro che, nel considerare il Pellegrinaggio quale metafora di vita, ha posto, in sintesi, il viaggio quale conoscenza dell’altro che non può che partire dall’osservazione, apprendendo le identità altrui pur conservando la propria identità ed evitando di incorrere nell’errore di uniformarsi a stereotipi che, omologando le diversità, ne annientano le peculiarità: conoscere per salvaguardare se stessi e gli altri quale senso della Pace.
Anna Caputo, Presidente dell’ARCI Lecce, nell’illustrare la mission dell’associazione, che si occupa di progetti di accoglienza e integrazione di migranti, e nell’evidenziare le differenze poste alla base tra chi viaggia per sfuggire alla fame, alla guerra e alla miseria e chi, invece, decide di intraprendere un pellegrinaggio, ha comunque sottolineato le analogie tra le due espressioni che consistono nell’interazione culturale tra popoli diversi. Ha quindi introdotto i toccanti racconti di viaggio di quattro ragazzi fuggiti dal Mali e che, dopo aver sfidato la morte nel Mar Mediterraneo, sperano di trovare nel nostro Paese una seconda occasione per riscrivere il loro futuro.
Il Pranzo dei Popoli presso l’Istituto Marcelline ha concluso il lavori della mattinata.
Nelle successive riprse, essi sono proseguiti con l’intervento di Carolina Golisciano della Fondazione Città della Pac,e che ha fatto proiettare un video con alcune interviste effettuate in Basilicata a Sant’Arcangelo sulla pace e sull’integrazione degli immigrati. Dopo la proiezione, sono state poste diverse domande sulla Fondazione che riguardavano la sua costituzione legata a dei beni donati dal comune ed ai finanziamenti ottenuti per la loro ristrutturazione. Ha affrontato l’argomento dei fondi Sprar, ottenuti grazie agli gli immigrati ai quali vengono concessi € 2,50 al giorno sugli € 35,00 che il Ministero degli Interni versa all’Ente che si occupa della loro sistemazione. Tutto questo ha permesso di raggiungere diversi obiettivi, come far lavorare nove persone con un contratto a tempo indeterminato, recuperare antichi mestieri, ripopolare le scuole, abbassare l’età media degli abitanti perchè ormai, causa emigrazione verso il nord europa dei ragazzi, erano rimasti solo persone anziane, far riprendere economicamente i paesi interessati dai fondi Sprar attuando una integrazione completa sia sociale, sia economica..
Abbiamo avuto in seguito l’intervento della professoressa Pagani Samuela, che ha parlato del Culto dei Santi nell’Islam spiegandoci attraverso la visione di alcune slide l’importanza che hanno i pellegrinaggi canonici verso Gerusalemme nel mondo Islamico che risalgono storicamente ad Adamo come è meglio specificato nei testi sacri.
Poi, la professoressa Anna Trono dell’Università del Salento ha parlato delle vie Francigene Salentine e degli studi effettuati dall’Università per ricostruire i tracciati storici dei sentieri percorsi dai pellegrini per raggiungere Gerusalemme evidenziando anche il percorso via mare nel Mediterraneo, che attraverso i paesi orientali e approdando nel Salento, raggiungevano le mete programmate.
La conclusione e la chiusura del Convegno sono state affrontate dall’organizzatore, rappresentante della Associazione Terra dei Messapi, Piero Linciano, che ha evidenziato come attraverso i fondi per gli immigrati si può far ripartire economicamente un territorio come meglio dimostrato dalla testimonianza della Fondazione Città della Pace.
Inoltre, ha parlato della possibilità di rintracciare i Fondi Europei per realizzare progetti innovativi che puntano all’integrazione di popoli coinvolgendo diversi attori come associazioni, cooperative, fondazioni ed enti pubblici. La terza soluzione proposta è stata quella del Terzo Valore, che utilizzando i risparmi dei cittadini residenti nelle località interessate, finanziano i progetti ad un tasso corrispondente a quello che le altre Banche offrono sui depositi, con la sicurezza che se dovessero servire la Banca che garantisce il progetto li restituisce.
Infine, ha annunciato che adesso si sta costituendo la Consulta del Mediterraneo per la Pace e l’Integrazione, cui possono aderire tutti, sia enti pubblici, sia privati, sottolineando che questa rappresenta la Terza Consulta che si è costituita dopo la Consulta Cusiana di Briga in provincia di Novara e la Consulta Molisana per la Pace e l’integrazione di Isernia.
A rappresentare la Consulta Cusiana era presente Chiara Barbieri , Sindaco di Briga , che ha evidenziato i progetti che sta portando avanti sul territorio di sua competenza coinvolgendo tutti i Sindaci dei comuni limitrofi interessati da questo flusso migratorio, cercando di raggiungere una perfetta integrazione con la popolazione locale.
L’intervento finale di Miti Rossi Ferraris, cha parlato del progetto Cammini per l’Accoglienza, evidenziando che stanno avendo molto successo in Italia ed all’Estero, ha chiuso i lavori del convegno.
da riferire, inoltre, che di sera, nell’atrio del museo, si è esibito il gruppo di musica popolare i Tammurria , che ha coinvolto tutti gli spettatori con balli e canti popolari, instaurando una integrazione musicale tra i diversi partecipanti senza distinzione di razza, di colore della pelle o altro.
Infine, i relatori, con i soci delle associazione organizzatici, si sono recati presso l’Abbazia di Cerrate , per conoscere la sua storia, raccontata da Giuseppe Marella con parole semplici ed efficaci al tempo stesso.
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