UN RICORDO PARTICOLARE DI GIORGIO ALBERTAZZI
di Elena Vada______
Da moltissimi anni, sono “innamorata” del teatro e dei suoi artefici, in tutte le forme possibili. Me ne innamorai con Valeria Moriconi, in una “Locandiera” di Goldoni. Avevo cinque anni, ero al Teatro Carignano di Torino, e mi parve tutto magico.
Non ho mai smesso di vivere quella “magia”.
Vorrei oggi, spendere ancora qualche parola per un grande del teatro italiano, purtroppo venuto a mancare, per arricchire quanto sabato scorso leccecronaca.it ha pubblicato “a caldo”.
Sarebbe disdicevole, in questa sede, fare, nomi, paragoni o ricordare denigrazioni e vessazioni. Egli ha vissuto novantadue anni, vissuto davvero, assumendosi, di volta in volta, le proprie responsabilità, mai rinnegando le proprie convinzioni e le giuste evoluzioni delle medesime.
Mi spiace solo per la cattedra che non gli fu assegnata a Torino, per assurdità innominabili.
L’Arte (vera) non ha padrone.
Nella mia collezione personale, ho trovato un vecchio articolo, che ricorda un Albertazzi , diverso e particolare. Penso che queste foto siano “sconosciute” ai più e possano far piacere agli estimatori di questo grande attore______
Da: SIPARIO N.142 – Febbraio 1958 – Milano
Gli “Incontri” di SIPARIO – IL TEATRO E I GIOVANI
Si dice da tempo che il pubblico normale nei teatri va invecchiando perché non è alimentato dai giovani. Si sono fatte indagini, per individuare le ragioni di tale distacco……………………………..
Tra le domande sul dovere morale della scelta del repertorio da parte del primo attore, Albertazzi ha affermato con sicurezza che nella sua compagnia il repertorio viene scelto collegialmente, di comune accordo e che nessuno penserebbe di imporre un testo……
Ha ammesso, poi, che Shakespeare, non lo attrae ancora, preferisce il repertorio moderno come Felicien Marceau, dove ha trasformato una commedia amara e spesso crudele, in chiave comica e ironica. Di William Shakespeare, se ne innamorò anni dopo. Infatti, nel 1964, in occasione del 400º anniversario della Sua nascita debuttò al teatro Old Vic di Londra con Amleto, diretto da Franco Zeffirelli e con protagoniste femminili Anna Proclemer e Anna Maria Guarnieri. Lo spettacolo rimase in cartellone per due mesi, e lo stesso attore venne premiato con una foto nella galleria dei grandi interpreti shakespeariani del Royal National Theatre, unico attore “non” di lingua inglese______
Così lo voglio ricordare, Maestro, sempre un po’ incazzoso e scorbutico, ma, sul palcoscenico,con il grande dubbio Amletico dipinto sul viso, la disperazione, la follia, la rabbia, il disprezzo o, l’ingenuo sorriso ebete, dell’Idiota.
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Giustamente ricordato. Grazie Elena.
saluti
Armando