ULTIMA FERMATA, FINE DELLA CORSA / IL FOGGIA SCHIANTA IL LECCE E I SALENTINI SI FERMANO DI NUOVO AI PLAY-OFF
di Laura Ricci___
Allo stadio “Pino Zaccheria” di Foggia, i rossoneri di mister De Zerbi si prendono la finale play-off spazzando via un Lecce che nulla ha potuto di fronte agli avversari.
Con un undici titolare a sorpresa, Braglia ha voluto puntare su un attaccante in più, Surraco, a discapito di Alcibiade.
La mossa del tecnico giallorosso non ha sortito gli effetti desiderati, stravolgendo, ancora una volta, gli equilibri della squadra.
FORMAZIONI
FOGGIA: Narciso, Agnelli, Vazza, Loiacono, Gerbo, Iemmelo, Sarno, Chiricò, Di Chiara, Riverola, Coletti. Allenatore De Zerbi.
LECCE: Perucchini, Cosenza, Abruzzese, Legittimo, Papini, Salvi, Lepore, Moscardelli, Caturano, Doumbia, Surraco. Allenatore Braglia.
Arbitro Livio Martinelli di Tivoli, accompagnato dagli assistenti di gara Sechi, Rossini e Morreale.
LA CRONACA
Primo Tempo
L’incontro inizia su ritmi blandi, ma il primo pericolo arriva già al 10′ ed è ad opera del Foggia che su calcio d’angolo trova Iemmello a un passo dalla girata vincente di testa; l’attaccante rossonero viene però prontamente anticipato dalla provvidenziale uscita di Perucchini che chiude la saracinesca e controlla.
Il pallone circola tra i sapienti piedi dei padroni di casa che riescono a tenere il pallino del gioco senza rischiare troppo; buona la pressiona del Lecce che a centrocampo recupera palloni su palloni grazie agli interventi dei due mastini Papini e Salvi e all’aiuto offerto generosamente da Moscardelli, spesso ripiegato in fase di difesa.
Al 17′ Gianluca Di Chiara mette in piedi un’azione individuale che brucia la difesa del Lecce e gli permette di arrivare a tu per tu con Perucchini, miracoloso poi nell’intervento con il corpo che sventa il pericolo.
I ragazzi di De Zerbi continuano a creare seri problemi ai giallorossi e al 23′ tornano a farlo con una gran botta dalla distanza di Sarno che sfrutta la disattenzione difensiva di Legittimo e sfiora il goal.
Il Lecce tira fuori il naso dalla propria area di rigore e si fa vedere in avanti con un calcio di punizione calciato da Moscardelli che si spegne di poco sul fondo.
I rossoneri tengono la sfera e i giallorossi aspettano in difesa senza pressare alto, soffrendo il possesso palla del Foggia che al 33′ culmina con una clamorosa occasione per Agnelli, pescato nell’area piccola e autore di un tocco a botta sicura che viene però murato da Lepore che gli si oppone con il corpo,
Gli uomini di Braglia non creano molto in avanti e quando lo fanno non riescono a centrare il bersaglio: al 34′ Doumbia, dopo una serie di rimpalli, si ritrova smarcato davanti a Roselli, ma spara alto sprecando una potenziale occasione.
La prima frazione di gioco si chiude con un’evidente simulazione in area giallorossa da parte di Chiricò che cerca il calcio di rigore recriminando un inesistente tocco di Surraco, trovando invece il cartellino giallo per simulazione.
Secondo Tempo
Le due squadre fanno il loro rientro in campo e il Lecce sembra avere l’intento di volersi proiettare in avanti e uscire dalla propria metà campo.
Così è, ma al 49′ è il Foggia ad affondare il colpo sfruttando l’ennesima leggerezza difensiva dei salentini che lasciano colpevolmente solo Riverola, bravo a coordinarsi dalla lunga distanza e a trovare il gran goal all’incrocio dei pali.
Rossoneri in vantaggio e immediata reazione della squadra ospite sull’asset Surraco-Moscardelli, con quest’ultimo che tocca con la punta del piede il pallone al quale si oppone il provvidenziale Narciso che tiene in avanti i suoi per la disperazione del bomber barbuto giallorosso.
Proprio il numero nove salentino non ne vuole sapere di arrendersi e ci riprova prima al 52′ con una girata di testa che termina fuori di un soffio, e poi al 59′ recuperando un buon pallone nella zona nevralgica del campo e tentando il goal con un pallonetto dalla distanza; ancora una volta il portiere avversario è attento e smanaccia via.
Pochi minuti dopo Moscardelli cade in area rossonera a seguito di un presunto contatto con Loiacono; anche questa volta, come nel primo tempo con Chiricò, il direttore di gara giudica l’episodio regolare e punisce l’attaccante con un’ammonizione per simulazione.
Al 62′ Chiricò si beve la difesa leccese e serve l’assist del goal a Sarno, ben appostato davanti alla porta giallorossa e lucido nel beffare con un rasoterra sia Legittimo che Perucchini.
I satanelli raddoppiano dunque il vantaggio e al Lecce servirebbe un miracolo equivalente a tre goal per rimettere in piedi l’incontro.
Braglia al 71′ gioca le sue carte in maniera enigmatica inserendo De Feudis al posto di Surraco.
Pochi istanti dopo Doumbia conquista la sfera e se la porta nell’area avversaria; dopo un’azione prolungata, la punta salentina prova il tiro e trova la clamorosa traversa; a metterla dentro ci pensa Caturano che con un tap-in di testa riaccende una piccola fiamma di speranza.
L’inerzia della partita però riprende il suo corso iniziale e il Foggia sfiora il terzo goal con Iemmello che a porta vota spara fuori.
Al minuto ottantadue l’ultimo, disperato tentativo di Moscardelli che ci prova di testa ma non riesce a superare Narciso.
Il sogno della Serie B per il Lecce, ancora una volta, si spegne ai play-off.
IL GIUDIZIO
In molti, nonostante lo svantaggio di partenza dopo la gara di andata, ci credevano.
La rimonta del Lecce non era poi una così grande utopia, ma in casa del Foggia i salentini sono stati annullati dal gioco saggiamente messo in campo dai rossoneri, bravi a non scoprirsi troppo, mantenendo però al momento giusto la naturale propensione offensiva che li caratterizza.
I play-off ai giallorossi non portano mai bene in Lega Pro, e anche quest’anno, dopo una lunga e gloriosa rincorsa nel corso del campionato, sono costati la permanenza in quello che è diventato un inferno.
Per il Lecce, uscire dal tunnel di questa categoria sta diventando sempre più un’impresa.
L’incontro di oggi ha visto due tempi completamente diversi: nel primo, la formazione adottata da Braglia, sulla carta ultra offensiva, ha sembrato invece inibire il gioco dei salentini che, coscienti del fatto di avere un attaccante in più (Surraco) a discapito di un difensore (Alcibiade), hanno sentito il peso collettivo di dover riporre estrema attenzione alla fase di copertura; a risentirne ne è stata proprio la fase di spinta.
Nella seconda frazione di gioco la squadra ha voluto aprirsi e cercare il goal, ma l’equilibrio in campo è venuto a mancare.
È pesata l’assenza di Alcibiade e la coordinazione dei tre di difesa; il Lecce oggi ha sofferto molto la velocità sulle fasce e gli attaccanti hanno dovuto badare eccessivamente alla fase di ripiego.
L’avventura giallorossa termina qui, alla fine di un cammino ricco di emozioni e di ricordi di una squadra che, su questo non si discute, ha dato quello che poteva dare senza mai tirarsi indietro.
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