QUANDO L’ “ANTIFASCISMO” NASCONDE STUPIDITA’, TEPPISMO E ALTRE COSE
(v.m.)______”Eccoli, di nuovo, gli imbecilli. Una scritta con vernice rossa sul muro del Santuario di San Filippo Smaldone, un bene preziosissimo del nostro patrimonio artistico. Un messaggio stupido in un gesto altrettanto stupido, che è un pugno in un occhio della città e dei leccesi. Ora, io sono indignato. Voi lo siete? Me lo auguro. E coloro i quali in questi giorni si sono indignati per lo sgombero dell’asilo occupato, cioè per un’azione inevitabile di ripristino della legalità, sono indignati almeno allo stesso modo?”.
Questo scrive sul suo profilo Facebook il sindaco di Lecce Paolo Perrone.
Ora noi riteniamo che sia giusta, anzi giustissima, l’indignazione del sindaco Perrone, solo un po’ tardiva, ma certamente giusta.
Tardiva perché i soliti noti, quelli che una volta si fanno chiamare Sinistra antagonista, una volta Centro sociale, o con altre sigle , grazie alle quali poi usufruiscono di finanziamenti e strutture della Provincia e del Comune, ebbene questi “signori” da anni insozzano la nostra città con scritte stupide, che denotano incapacità di elaborazione politica per le problematiche odierne e che mutuano slogan e comportamenti tipici degli anni Settanta, quando la sinistra antagonista diede vita a quella stagione che è passata alla storia come gli anni di piombo.
Si cominciò con scritte, occupazioni, intimidazione dell’avversario, come avviene oggi, poi si arrivò prima alla violenza e poi all’eliminazione fisica.
Fare l’antifascista oggi non richiede alcuna dose di coraggio, dato che il Fascismo finì nel ’45, ed un movimento che faccia dell’ antifascismo il suo tratto distintivo in una nazione antifascista vuol dire che non è antagonista a nulla.
Quel movimento è parte integrante di quel sistema. Costoro sono i figli di questo sistema, o meglio il prodotto di questo sistema marcio, che sta andando in putrefazione, di cui sono gli strenui difensori.
Per chi non lo ricordasse abbiamo un governo guidato dal leader del partito più antifascista d’Italia, il PD, il Presidente della Repubblica e stato voluto dal PD, la Presidente della Camera Boldrini, appartiene ad un partito veterocomunista, la televisione è in mano al PD, il mondo dello spettacolo, l’editoria, sono in mano alla sinistra, e i Marchionne, le banche e i petrolieri strizzano l’occhio alla sinistra.
E per tornare ai nostri amministratori, Perrone, o Gabellone pensavano davvero, che i Centri sociali una volta ottenuto qualche contributo e qualche struttura dove fare le loro iniziative, se ne fossero stati buoni e zitti?
Sbagliato.
Se l’amministrazione avesse risposto colpo su colpo, se ad ogni scritta- e a Lecce se ne possono contare migliaia – con una pennellata di bianco, alla fine avrebbero rinunciato.
Non si fa una scritta, se poi nessuno la leggerà.
MI INDIGNO CONTRO CHI IMBRATTA I BENI PUBBLICI E ALLO STESSO MODO CONTRO
LE AMMINISTRAZIONI CHE LI ABBANDONANO AL DEGRADO SOCIALE.
In queste ore è in atto un’operazione mediatica chiaramente strumentale
portata avanti dal Sindaco Perrone che si fa fotografare accanto a una
scritta dai contenuti antifascisti fatta sulla parete dell’ex Chiesa delle
scalze. In maniera del tutto sconnessa il Sindaco e la sua corte chiede a
tutti di indignarsi contro questo atto vandalico almeno quanto ci si è
indignati per lo sgombero del Terra Rossa.
Chiunque sia dotato di senso risponderebbe: ma che c’entra? La risposta è
presto detta.
Il Sindaco i suoi seguaci sono in difficoltà e hanno fin dall’inizio
gestito in maniera molto goffa la partita del Terra Rossa, una esperienza
che gode di grande sostegno sociale. Ora sfrutta l’idiozia di qualcuno che
imbratta una parete del centro storico lasciando intendere che dietro ci
sia il Terra Rossa o chi lo sostiene. Ebbene, queste piccole tattiche
comunicative funzionano con la gentucola e non con i cittadini dotati di
senso.
Solo per questo tentativo ci sarebbero i margini di una querela, ma questi
metodi sbrigativi li lasciamo alla Giunta Comunale. Il conflitto politico
è un’altra cosa e lo si gioca con gli strumenti della politica.
E comunque si sappia con forza: Io mi indigno contro chi imbratta i beni
pubblici archeologici, è una cosa che considero idiota e senza senso.
Allo stesso modo mi indigno contro le amministrazioni comunali che i beni
pubblici li abbandonano al degrado sociale convinti che il consenso dei
propri cittadini si conquisti con altri strumenti.
Mi indigno contro quei politichetti di provincia che cercano goffamente di
criminalizzare esperienze virtuose di rigenerazione urbana e mutualismo
sociale attraverso l’azione auto-organizzata dei cittadini … ma che
miseria, ma che peccato! Basterebbe un pizzico di intelligenza politica in
più per capire che l’amministrazione comunale, tutta questa partita, la
sta giocando nel peggiore dei modi.
Al di là del danno al patrimonio collettivo, perché quelle chiese e quei monumento che vengono sporcati sono di noi cittadini, e i soldi che vengono spesi per pulirli sono i nostri soldi, fermiamoci a riflettere un attimo sul significato di quanto scritto, “via i Ricchi dal centro”, ora se ciò si avverasse, buona parte dei loro compagni, a cominciare da certi consiglieri comunali, dovrebbero sloggiare, e poi cosa vuol dire ” via gli sbirri, barricate contro chi reprime”, che deve valere la legge del più forte? Nessuno si indigna per l’istigazione alla violenza? E chi sono i fascisti, quelli che non la pensano come i compagni di Terra Rossa?
E a proposito di professori universitari, soprattutto quelli di sociologia, credo che siano i meno indicati dare lezioni su questi argomenti, furono tanti i cattivi maestri negli anni di piombo che invitarono i loro studenti ad impugnare le armi e lo fecero essi stessi.
Le stragi fatte dalle Brigate Rosse, e dalle altre associazioni comuniste, che vide protagonisti professori universitari come Toni Negri, Renato Curcio altro sociologo, Enrico Fenzi e tanti altri, hanno lasciato delle ferite che non si potranno rimarginare in tante famiglie, e per cosa, perché qualcuno voleva giocare alla rivoluzione?
Cosa ottennero? Stabilizzarono il sistema che dicevano di voler combattere.
Chi vuole fare politica, intesa come arte di amministrare il bene comune nel quale partecipa tutta la società, non deve avere solo coraggio, ma prima di tutto deve avere intelligenza e sopratutto deve essere dotato di buon senso.
Poi bisognerebbe aprire un capitolo a parte per capire quali interessi personali si nascondono dietro certe iniziative che solo apparentemente sono sociali.
Francesca Nicolì
Un’ignorantona laureata all’Università della Strada.
Scusi professore, “RICCHI SBIRRI E FASCI VIA DAL CENTRO”, per lei questa è una scritta dai contenuti antifascisti?
L’antifascismo è contro la ricchezza? è contro la polizia? Questa è solamente una scritta IDIOTA.
Lei avrebbe dovuto dirlo, se non lo ha fatto o è perché la condivide o è perché ha paura di toccare la suscettibilità di questi idioti.
E a proposito di ricchi, lei professore quanto percepisce al mese dall’Università, e infine sarei curioso di sapere come ha fatto ad ottenere la sua cattedra in quella Terra di nessuno dove comandano i Baroni, e si entra solo se si hanno certi rapporti privilegiati. Parentela, appoggio politico?
La saluto professore.
Ieri il sindaco di Lecce ha pubblicato sulla sua pagina facebook una foto che lo raffigura affianco ad una scritta sul muro del Santuario di San Filippo Smaldone, che recita “ricchi, sbirri, fasci via dal centro”.
Nelle sue parole il sindaco si dice indignato per il gesto compiuto da “imbecilli”, definendolo “un pugno in un occhio della città e dei leccesi”, e si chiede se “coloro i quali in questi giorni si sono indignati per lo sgombero dell’asilo occupato, cioè per un’azione inevitabile di ripristino della legalità, sono indignati almeno allo stesso modo?”
Questo avvenimento fa venire in mente qualche domanda anche a noi.. innanzitutto, come mai il sindaco in questo suo sfogo chiama in causa il Terra Rossa, cerca velatamente di accusarci dell’atto?
Rispondiamo subito che non rientra nel nostro modo di concepire la lotta, rovinare un bene culturale, perché noi riteniamo l’arte un pilastro fondamentale della nostra cultura, un Valore da difendere e per il quale batterci.
Inoltre, mentre la scritta in questione è “un pugno nell’occhio della città”, perché non lo è parimenti un asilo nido sito in periferia, abbandonato al degrado totale, luogo di sfruttamento della prostituzione e di consumo di sostanze stupefacenti? Gli abitanti di quel quartiere e di tutte le periferie leccesi non hanno lo stesso “diritto al bello” dei cittadini che vivono nel centro e dei turisti che visitano questa stupenda città vetrina?
Infine, per azione di “ripristino della legalità”, come il sindaco definisce lo sgombero dell’asilo occupato, si intende restituire la struttura al degrado nel quale versava?
A voi le risposte.
Ci risiamo, ancora una volta la bellezza della città barocca viene sfregiata dai “soliti noti”.
Un altro monumento offeso da scritte vandaliche vergognose che ci auguriamo non restino impunite. Ma soprattutto vogliamo sperare che si levi finalmente un coro di condanna unanime, che condanni senza mezzi termini e apertamente questo continuo vilipendio alla nostra comunità. Una condanna forte non solo dal mondo politico ma anche da certe ambienti accademici intrisi di settarismo ideologico, una condanna anche da tutti gli agguerriti commentatori di facebook e dai praticanti stregoni che hanno sempre la formula magica in tasca quando si tratta di sollevare questioni di interesse cittadino.
Adesso si uniscano a noi, perché se non lo faranno sarà chiaro a tutti che i soliti noti avranno ancora una volta via libera, grazie ad inequivocabili complicità.
Caro Erio Congedo, la sinistra fa squadra, anche quando sono minoranza, si organizzano e si sostengono a vicenda. La Regione Puglia finanzia progetti ritagliati su misura per associazioni amiche, e che poi voi (Provincia e Comune di Lecce) stupidamente appoggiate, le associazioni a voi vicine invece di farle crescere le abbandonate a loro stesse, e così anche quando fate un’azione dovuta come il ripristino della legalità, vi trovate contro, il professore universitario alla moda, il giornalista di parte, gruppi, gruppetti e gruppuscoli, oltre ai consiglieri comunali del PD. E ora cosa vi aspettate che la solidarietà vi venga data dai vostri avversari?
E’ ora che vi svegliate.