DA VENTIMILA, A DUE MILIONI DI ABITANTI, E IL GOVERNO PROMETTE RINFORZI A GALLIPOLI. ALFANO PARLA DI IMMIGRAZIONE: “serve un accordo col governo della Libia”. GIA’, MA QUALE? QUELLO CHE C’ ERA PRIMA, L’ HANNO DISTRUTTO COL PRETESTO DELLA ‘DEMOCRAZIA’. E ADESSO CE NE SONO TRE, PIU’ I FANATICI DELL’ ISIS
(Rdl)______E’ stato siglato questa mattina a palazzo Celestini l’Accordo per la Sicurezza Integrata e per lo Sviluppo del Territorio di Gallipoli tra Prefettura, Regione Puglia, Comune di Gallipoli, Provincia, e categorie produttive, alla presenza del ministro dell’Interno, Angelino Alfano e del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
“Un protocollo che scaturisce dalla necessità di mettere in sicurezza la realtà gallipolina, presa dall’assalto nelle ultime stagioni estive, con la sicurezza messa a rischio dalla presenza – ha detto il prefetto di Lecce, Claudio Palomba – di oltre un milione e trecentomila presenze effettive tra luglio e agosto e due milioni di presenze nell’intera stagione, a fronte di una popolazione di appena ventimila abitanti”.
Per fronteggiare l’emergenza immigrazione, occorre un accordo rapido con la Libia. In generale, al momento, c’è un allineamento tra i dati di quest’anno e i dati dello scorso anno. Questo però non ci fa dire che tutto va bene, ci mancherebbe. Ci fa dire, invece, che queste continue azioni di soccorso stanno a dimostrare che occorre un’ intesa con i paesi africani da parte dell’Europa.
Ora in Libia c’è un governo e dunque serve un accordo serio per riuscire ad arginare le partenze. Ma per affrontare al meglio l’emergenza è necessario anche organizzare i rimpatri e creare i campi profughi in Africa.
Per quando riguarda il Salento, zona strategica per tutto il turismo del Sud Italia, anzi dell’intero Paese, invieremo più rinforzi di forze di polizia. Stiamo lavorando per accelerare il più possibile l’invio di questi rinforzi prima della stagione estiva.
Se l’accordo firmato oggiin Prefettura dal Governo è un modo per stimolare il territorio e le istituzioni tutte, allora può essere davvero un fatto positivo, purché non lo si riduca ad un mero tavolo sull’ordine pubblico, perché il caso Gallipoli è, fortunatamente, qualcosa di più e di meglio.
Inoltre credo che sia utile inserire nel dibattito una riflessione più ampia, che si riferisce al bisogno di coinvolgere il tessuto produttivo e culturale nella difesa dei livelli di sicurezza di un paese e di un territorio.
La legalità e la pubblica sicurezza non sono e non devono essere solo materia di intervento di magistratura e forze dell’ordine, ma riguardano gli attori territoriali pubblici e privati, così come dimostra il protocollo di oggi.
Imprenditori e cittadini sono, o dovrebbero essere, i primi difensori dell’ordine pubblico.