“Accogliere e gestire il futuro”, ROBERTO FICO INTERVIENE A LECCE ALLA PRESENTAZIONE DEI CANDIDATI A SINDACO SALENTINI DEL MOVIMENTO 5 STELLE
di Giuseppe Puppo______
Assemblea questa sera, affollata, sentita e appassionata, degli attivisti del Movimento 5 Stelle della provincia, all’ hotel President di Lecce, in vista della fase finale della campagna elettorale per le elezioni amministrative del 5 giugno.
Accompagnato, a fare gli onori di casa, dalla senatrice leccese Daniela Donno, ospite d’ eccezione l’ onorevole Roberto Fico, napoletano, presidente della commissione parlamentare di vigilanza servizi radiotelevisivi, uno degli esponenti più quotati in campo nazionale del Movimento.
Prima dell’ assemblea, iniziata alle 21, Roberto Fico, Daniela Donno e i candidati a sindaco della provincia hanno incontrato i giornalisti, per una presentazione delle loro liste, dei programmi che le animano e delle persone che le compongono.
“Un’ avventura meravigliosa” – l’ ha definita Roberto Fico, esortando i candidati a rispettare “l’ essenza del Movimento, in cui non bisogna essere mai da soli, ma ognuno vive perché c’è l’ altro che partecipa insieme nella comunità“, per “accogliere e gestire il futuro“.
Si è mai “incazzato” Roberto Fico in qualità di presidente della commissione parlamentare?
“Spesso. Quando viene violato il pluralismo dell’ informazione. Abbiamo formulato un nuovo regolamento per i servizi, l’ abbiamo mandata all’ Autorità per le comunicazioni, cui tocca il compito di farlo rispettare“.
C’è un problema di democrazia interna del Movimento?
“Chiedete a loro, a questi candidati, che si sono liberamente trovati, uniti e messi insieme sulla base delle idee che hanno portato, discusso e programmato“.
E i casi nazionali di cui si è tanto parlato?
“Ci siamo dati delle regole. Il Movimento ha delle regole. Chi non le rispetta si mette automaticamente fuori da solo dal Movimento“.
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All’ incontro con i giornalisti, la parola poi è passata ai candidati a sindaco, che si sono presentati e hanno parlato delle loro realtà locali, dei paesi grandi e piccoli del nostro Salento
Ne è venuto fuori un quadro per tanti versi risaputo, ma per tanti altri versi ancora più incredibile, comunque scioccante, raccontato così, dal vivo dell’ attualità, a più voci, diverse, ma concordi, a fissare qualcosa di sconfortante, che continua, che non cambia mai.
Liste di “bande di potere” senza simboli di partito, formate da opposti riferimenti, che hanno gestito insieme per anni e ora si chiamano alla conta; trasformismi ottocenteschi inenarrabili; gattopardi di generazione siciliana trapiantati stabilmente qui; amministrazioni che negano l’ accesso agli atti e che non rendono conto a niente e a nessuno del loro operato; curriculum di giovani richiesti dai notabili del luogo, con la promessa di una prossima occupazione, quasi in ostaggio in vista delle elezioni; “santini” che circolano di mano in mano, dietro a una banconota da cinquanta euro e la promessa di un’ altra, alla consegna della foto del voto; un clima generale di sconforto, sfiducia, apatia, rassegnazione, disinteresse dei cittadini
Proprio la voglia di cambiare, ma per davvero, di offrire un’ alternativa praticabile, è stato il denominatore comune degli interventi che si sono rapidamente succeduti in sala.
Jessica Torsello, 38 anni, avvocato, candidata a sindaco ad Alessano, ha delineato come vera e propria mission “informare i cittadini e ridurre le distanze dal palazzo del potere comunale“.
Massimo Scarpa, 53 anni, informatico, candidato a sindaco a Trepuzzi, attivista ‘storico’ del Movimento salentino, ha sottolineato i contenuti programmatici che possono favorire la partecipazione dei cittadini e rendere anche così, con la loro partecipazione diretta, più efficiente la pubblica amministrazione.
Lia De Vergori, 41 anni, insegnante, candidata a sindaco a Lizzenello, ha chiamato a raccolta sulle ali della ventata di novità e di partecipazione che vuole portare in paese, partendo dalla grossa frazione di Merine.
Giampaolo Falco, 36 anni, ingegnere, candidato a sindaco a Cavallino, ha posto l’ accento sulle battaglie ambientaliste che è pronto ad affrontare, in primis sulle discariche, sulla strada della trasparenza, della condivisione e della partecipazione.
Battaglie ambientaliste che sono pure in cima agli interessi di Massimo De Marco, 48 anni, ingegnere, candidato a sindaco a Nardò, il quale ha poi parlato di programmi concreti da attuare nei settori dell’ agricoltura e del turismo.
Oltre che di iniziative, un vero e proprio appello, porto con ironia e simpatia, a sbloccare la vecchia politica, il vecchio modo di fare politica, è venuto da Giuseppe Pintaudi, 60 anni, candidato a sindaco a Poggiardo.
E quando è toccato a un ragazzo di 19 anni, di Taurisano, parlare in sostituzione del candidato a sindaco impossibilitato a essere a Lecce, prima si è fatto vincere dall’ emozione, anzi dalla “vergogna“, che l’ ha chiamata, di parlare per la prima volta in pubblico, m poi, rincuorato dagli altri candidati, si è subito ripreso alla grande, quando gli hanno detto che chi è nel Movimento non si vergogna di nulla, che sono gli altri che, caso mai, si devono vergognare.