INDAGINI DELLA GUARDIA DI FINANZA, INDAGATI DALLA PROCURA: MOLTE OMBRE SULL’ ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI EMERGENZA 118 DELL’ ASL DI LECCE
(g.p.)______Il servizio di emergenza 118 viene gestito dalla Regione attraverso le Asl, che a loro volta ne affidano la struttura sul territorio a cooperative sociali. E’ un servizio delicatissimo, che deve assicurare l’ efficacia e l’ efficienza nei casi di bisogno, in cui spesso la vita, o la morte, delle persone si gioca sul filo dei secondi.
E anche un servizio costoso, per le finanze pubbliche, ma – ovvio – purché serva, e serva bene, alle persone…
Certo è che fa rabbia scoprire che dietro cooperative, associazioni e quant’ altro spesso si nascondano interessi personali, non pubblici.
Peggio, quando si commettano reati.
Una settimana fa, quattro persone, che avevano costituito una cooperativa sociale, nonché un’ associazione di volontariato, ed operavano per conto dell’ azienda sanitaria, sono state arrestate a Brindisi con l’ accusa di aver preso medicinali e materiali sanitari dalla Asl per cui lavoravano, e di averli rivenduti – o comunque utilizzati impropriamente – a strutture private; oltre a una serie di irregolarità nella gestione dei “rimborsi spese” dell’ Asl ai “volontari”, per un danno quantificato in quarantamila euro.
Poca cosa, rispetto a quanto successo all’ Asl di Lecce, per cui si stima un giro di “affari” di milioni di euro, fra somme versate indebitamente dall’ Asl, fatturazioni farlocche, gestione del personale irregolare, rapporti con le agenzie di pompe funebri.
C’è un’ inchiesta della magistratura in corso, dopo un’ articolata indagine della Guardia di Finanza.
Da quello che è trapelato finora dal segreto istruttorio, ci sono una dozzina di indagati con l’ ipotesi di truffa, che a vario titolo e con varie modalità sarebbero state commesse da titolari e dipendenti di alcune associazioni che gestivano il servizio di assistenza di primo soccorso nel capoluogo salentino.
Non abbiamo al momento altri elementi da riferire. Al momento, troppo poco per trarre conclusioni. E poi, l’ iscrizione al registro degli indagati – lo ricordiamo – è spesso un atto dovuto dai magistrati, che di per sé non significa nulla di più che quelle persone sono sottoposte a indagini, da cui potrebbero uscire perfettamente pulite, con un non luogo a procedere, quindi archiviazione.
Ma la consapevolezza di come il servizio 118 è strutturato adesso, “appaltato”, in pratica, dalle Asl, ai privati, spesso “mascherati” da “volontari”, anziché essere gestito in proprio, che magari porterebbe a un notevole risparmio di soldi pubblici, e a una più efficace ed efficiente organizzazione, lascia ampi margini di sospetti, su cui la magistratura sta lavorando. La speranza è che al più presto sia fatta chiarezza e, nel caso siano accertate precise responsabilità, al di là degli aspetti penali, e delle miserie umane, si proceda ad una radicale riorganizzazione di un servizio tanto importante per tutti i cittadini.
Category: Cronaca
Non ci sono parole da dire se i controlli fossero partiti prima sarebbe stato tutto diverso con meno ingiustizie ……
Come si suol dire non è mai troppo tardi