DIARIO DEL GIORNO PRIMA / IL TAM TAM DI ANNIBALE
ITALIA______
POTENZA -Gli atti dell’inchiesta “Tempa Rossa”, tirano in ballo il vicepresidente di Confindustria, Ivan Lo Bello (53 anni nella foto), che è indagato per associazione per delinquere. Secondo le autorità lucane, avrebbe perorato la nomina di Alberto Cozzo a commissario straordinario del porto di Augusta (Siracusa). La vicenda legata alla concessione di un pontile nel porto siciliano che era espressamente richiesto dal clan e in particolare dal principale indagato, l’imprenditore Gianluca Gemelli. Il sospetto è che il clan riuscì a far cambiare idea al ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, che pensava ad un candidato diverso per la figura di commissario del porto. Dopo l’incontro con Cozzo, Delrio ne rimase piacevolmente soddisfatto e cambiò idea, stando alle parole di Lo Bello estrapolate in una telefonata con il lobbysta Nicola Colicchi.
ITALIA______
NAPOLI – Arrestato all’alba di ieri Roberto Manganiello, leader del clan Marino, camorra che governa l’area nord di Napoli. Era uno dei 100 latitanti considerati più pericolosi in circolaziome. Manganiello, catturato in un nascondiglio ad Orta di Atella, nel casertano, era latitante dal 2013 e ricercato per l’omicidio di due uomini del gruppo camorristico Di Lauro. Dopo l’atto killer si scatenò una delle più cruente faide della camorra, la primissima avvenne a Scampia. Manganiello gestiva, nonostante la latitanza, i traffici illeciti legati al traffico di sostanze stupefacenti e a operazioni estorsive per i commercianti napoletani.
MONDO______
QUITO – Nella mattinata di ieri un violentissimo terremoto di magnitudo 7,8 si è abbattuto sulla costa dell’Ecuador a centosettanta chilometri dalla capitale Quito. Il servizio geologico degli Stati Uniti ha comunicato che il sisma ha avuto epicentro a ventisette chilometri a sud-est di Muisne, in una zona turistica. Momentabeamente i morti sono settantasette, stando a quanto diffuso dal discorso radio-televisivo a reti unificate del vicepresidente ecuadoriano Jorge Glas. Lo stesso politico ha disposto immediatamente lo stato di emergenza in sei province del Paese.
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