L’ INCHIESTA SUL PETROLIO IN VAL D’ AGRI. NUOVO INDAGATO “DI GOVERNO”. LA BOSCHI DIFENDE DE VINCENTI: RIMANE AL SUO POSTO! INTANTO L’ACCUSA DEI CARABINIERI A ENI E’ DI AVER SVERSATO RIFIUTI LIQUIDI
di Emanuele Lezzi____
C’è un altro indagato ‘di governo’. E’ il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, del Pd, al quale viene contestato uno scambio di favori con Rosaria Vicino, l’ex sindaco di Corleto Perticara arrestata il 31 marzo insieme a cinque funzionari del centro oli dell’Eni di Viggiano dove viene trattato il petrolio estratto in Val d’Agri.
Insieme a De Filippo è stata iscritta nel registro degli indagati anche la segretaria Mariachiara Montemurro, consigliere comunale del Pd di Gallicchio. Secondo gli inquirenti la ex sindaco, ancora ai domiciliari, aveva assicurato all’attuale sottosegretario che si sarebbe spesa per sostenere la Montemurro alle amministrative del 2014 in cambio dell’assunzione del figlio.
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Parlando alla Camera dei deputati, il ministro per le riforme Maria Elena Boschi ha difeso il sottosegretario alla presidenza del consiglio Claudio De Vincenti ( “Non si ravvisano motivi di valutazione diversa rispetto alla fiducia nell’operato del sottosegretario, che il governo conferma“) definendo le accuse emerse “illazioni e ipotesi, il genere fantasy“.
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Secondo i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico, ascoltati questa mattina alla Commissione interparlamentare sulle ecomafie, a Palazzo San Macuto a Roma, l’ Eni, in un anno, dal settembre 2013 al settembre 2014, ha risparmiato dai quaranta, ai cento milioni, smaltendo in modo irregolare i rifiuti liquidi del Centro Oli di Viggiano.
Inoltre, il Generale Sergio Pascali ha confermato che la Procura della Repubblica di Potenza sta indagando per scoprire eventuali conseguenze per la salute dei lavoratori e della popolazione dalle emissioni in atmosfera.
In particolare si stanno incrociando le segnalazioni di malattie da parte di lavoratori entrati nel centro con i dati delle strutture sanitarie potentine: “Solo all’esito di questa perizia si potranno valutare eventuali effetti lesivi sulla comunità lucana”.
Dal canto suo, l’ Eni sostiene di aver sempre agito “nel pieno rispetto della legge, in tutte le operazioni effettuate in materia di qualità dell’ambiente, corrette procedure di reiniezione e stato di salute dei dipendenti”.
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