NON ERA UN INNOCUO NEO, ERA UN TUMORE, E LA PAZIENTE MORI’: DOPO CINQUE ANNI DAI FATTI, OTTO MEDICI DELL’ OSPEDALE DI SCORRANO A GIUDIZIO
(e.l.)______Niente archiviazione, come avrebbe voluto il pubblico ministero Donatina Buffelli. Il gip del tribunale di Lecce Carlo Gallo ha disposto l’imputazione coatta a carico di otto medici. Sei di essi erano in servizio al reparto di Medicina dell’ospedale di Scorrano (nella foto); gli altri sono una dermatologa libera professionista di Galatina e il medico patologo di un Centro di analisi cliniche privato di Lecce.
Sono tutti coinvolti nell’inchiesta penale aperta dalla Procura in seguito al decesso di una donna di 31 anni di Scorrano, Roberta Filippo, morta nel 2012 per un tumore non diagnosticato.
Due anni prima le era stato asportato un neo ad una spalla che non venne diagnosticato come forma tumorale, causandole un calvario tra gli ospedali di Ancona, dove gli esami accertarono la presenza ormai di metastasi, e Milano, dove la paziente ricevette le ultime cure.
Insomma, secondo l’ accusa, i medici avrebbero scambiato un melanoma per un neo innocuo: se il melanoma fosse stato diagnosticato in tempo, la giovane paziente avrebbe avuto maggiori possibilità di sopravvivenza o, se non altro, di cura.
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