L’ ULTIMO TRENO PER LE SUD EST
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Giovanni D’ Agata, presidente dell’ associazione ‘Sportello dei diritti’, interviene con un commento sulla situazione delle ‘Ferrovie del Sud Est’, al centro di recenti provvedimenti della magistratura e, ieri, di numerose dichiarazioni del Governo. Ecco quanto riporta il comunicato – stampa di Giovanni D’ Agata______
Non basta la parola “scandalo” per definire ciò che sta emergendo dalla relazione del commissario straordinario sulle Ferrovie del Sud Est.
Il problema più serio non sarà solo punire i responsabili e tentare di recuperare il maltolto, operazione che appare evidentemente quasi impossibile dato il decorso degli anni, che com’è noto fa cadere in prescrizione anche gli eventuali reati, ma a far tenere più sulle spine la cittadinanza è ciò che accadrà alla rete gestita dalla società a partecipazione unica del Ministero delle Infrastrutture, che vive un decadimento globale, complici senz’altro gli enormi sprechi ed incapacità gestionali, come può essere testimoniato dalle migliaia di pendolari pugliesi che viaggiano sui treni in questione e vivono quotidiani disagi, così come dai tanti turisti che hanno potuto affrontare qualche spostamento sulle tratte da questa gestite. In tempi non sospetti abbiamo sempre provveduto a denunciare la grave situazione delle Sud Est e proprio qualche giorno fa, poco prima che venisse scoperchiato il “Vaso di Pandora”, una tra i tanti cittadini esausti dalla situazione ci aveva segnalato con una mail che aveva indirizzato anche al Ministro Delrio quanto segue:
“I disagi si verificano ad ogni momento e su ogni tratta del comparto di Lecce ma ultimamente anche nel comparto di Bari ( a testimoniare di quanto è grave la situazione). Personalmente viaggio sulla linea LECCE-GALLIPOLI e sulla LECCE -GAGLIANO. Nelle ultime due settimane il mio treno sulla Lecce-Gallipoli (il primo quello che passa dalla stazione di SOLETO dove risiedo alle 6,40 )c’è stato solo per tre giorni. Alcuni giorni addirittura è stato soppresso anche quello successivo delle 7.30. Su quella linea i ragazzi arrivano a scuola regolarmente alla seconda ora nei giorni “meno peggio”. Sull’altra linea i disagi si sono verificati tre settimane fa. In pratica cercano di spostare i problemi da una linea all’altra per accontentare un po’ uno e un po’ l’altro. Per quanto riguarda il ritorno un treno manca all’appello da oltre tre mesi ma è ancora presente nell’orario ufficiale. Mi dicono che l’azienda viene pagata dallo stato in base al numero di corse effettuate (ecco perché non la cancellano ufficialmente). Inoltre con quasi tutte le stazioni chiuse (a causa della automatizzazione) non poi neanche chiedere informazione al personale della stazione. Se poi vai sul sito NON DICE NIENTE DI NIENTE. Ogni viaggiatore viaggia ormai con una serie di numero di cellulari delle stazione ancora aperte per chiedere notizie dei treni.”
Ed allora, in primo luogo, tocca al Ministro delle Infrastrutture ed al Governo dare una risposta per far conoscere ai cittadini le prospettive di una rete infrastrutturale, quale quella gestita dalle Sud Est, imprescindibile per un territorio relegato alla periferia d’Italia e che meriterebbe senz’altro una rete ferroviaria adeguata alle sfide di sviluppo che riguardano in principal modo il turismo e la necessità di collegamenti rapidi fra gli aeroporti, porti, stazioni ed i centri pugliesi, senza dimenticare l’obbligo dello Stato di garantire un adeguato servizio pubblico di trasporto anche per i residenti.
In un momento così critico e cruciale per il destino di questo Territorio, però, è forse arrivato il tempo che manager seri prendano in mano la situazione e rilancino il progetto di metropolitana di superficie di cui si parla da anni attraverso, in primo luogo, il recupero dell’esistente.
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Dopo dieci anni di torbida attività gestionale, è inusuale che adesso tutti gridino allo scandalo dimenticando che a pagarne le conseguenze sono stati solo gli utenti del servizio e i pendolari.
È scandaloso che nessuno sia stato all’altezza di intervenire per fermare questo scempio. Dove erano i revisori dei conti e dove sono ora i sindacati? Vorremmo ascoltare anche le loro considerazioni.
Sembra di assistere a una storia da fotoromanzo dell’orrore politico perché tra i tanti scandali d’Italia è forse uno dei più grandi. Tutti sapevano, ma a memoria d’uomo, nessuno è andato a presentare una denuncia, un esposto querela ai magistrati per raccontare quello che succedeva. Se però adesso qualcuno ha i nomi degli assunti degli ultimi tre anni, visto che la relazione non li cita, potremmo avere un’idea più chiara senza malignare. Anche se Andreotti diceva che a malignare spesso ci si azzecca.
Mi lascia sgomento leggere i costi sostenuti dalle Sud Est per l’archivio. Che archivio ha? L’archivio del Vaticano costa sicuramente meno. Leggiamo anche di famiglie miracolate a suon di incarichi e di sperperi di ogni genere.
Il vero sentito ringraziamento va alle mamme e ai papà dei ragazzi e degli studenti che in questi anni hanno sempre denunciato i continui disservizi del trasporto ferroviario.
Senza di loro avremmo assistito impotenti a questa gigantesca voragine economico-finanziaria. E un ringraziamento va anche ai creditori perché solo attraverso le loro segnalazioni è stato scoperchiato questo terribile vaso di Pandora. Dal quale vogliamo acquisire altri elementi e ripeto, soprattutto i nomi e i cognomi degli assunti nell’arco degli ultimi tre anni.
Questa storia sembra solo fantascienza, ma purtroppo è solo una triste realtà perché a pagarne sono sempre e solo i cittadini pugliesi. E poi non ci meravigliamo del forte astensionismo elettorale degno delle peggiori pagine della storia antecedente la prima Repubblica.
E’ venuto fuori tutto il malaffare di un’azienda che veniva considerata dalla politica pugliese addirittura come un’azienda virtuosa. Si scopre solo oggi che FSE ha centinaia di milioni di euro di ulteriore buco. Il risultato di una politica sbagliata degli ultimi anni alimentata da favoritismi e da poca efficienza.
Un possibile risanamento dovrà necessariamente ripartire da una maggiore trasparenza nella gestione del denaro pubblico, il caso di questa realtà deve servire ad aprire gli occhi su tante altre che potrebbero essere nelle stesse condizioni.
E’ necessario che la politica intervenga con delle norme adeguate e con maggiori controlli affinchè casi del genere non si verifichino nuovamente.
I cittadini del sud est barese, della linea ionica e del Salento chiedono a gran voce ormai da tempo, un servizio stradale efficiente e il rilancio del trasporto ferroviario seguendo i modelli delle moderne metropolitane di linea. Realizzarlo conferirebbe alla qualità della vita e alla qualità dello sviluppo della Puglia, una marcia in più.