DIARIO DEL GIORNO PRIMA / IL TAM TAM DI ANNIBALE
ITALIA______
Palermo – La malavita organizzata del palermitano è in trappola. 16 marzo, i carabinieri hanno catturato sessantadue persone accusate di associazione a delinquere, estorsione, ricettazione, favoreggiamento e reati plurimi aggravati dal metodo mafioso. L’operazione è la celeberrima “Brasca-quattro.zero”. Sotto sequestro esercizi commerciali, imprese e beni immobili. Il blitz è la sintesi di due distinte indagini dei Ros e del gruppo carabinieri di Monreale, che ha interessato altresì le autorità di villagrazia Santa Maria di Gesu’ e San Giuseppe Jato, osservatrici dei movimenti del clan di Altofonte. Due anziani capimafia, Mario Marchese (73 anni) e Gregorio Agrigento (81 anni), avevano ricostituito un gruppo criminale sempre fedele alle idee di Toto’ Riina. I due amministratori della cosca sono stati anch’essi arrestati con accuse ben più gravi rispetto ai picciotti.
ITALIA______
Campania, Sicilia e Piemonte – Tre medici presenti in ospedale, ma stranamente otto macchinari ecografi acquistati. Un lusso insostenibile. Ambulanze dotate di innovativi dispositivi telemedici, ma del tutto malfunzionanti. Reparti nuovi e ancora incelofanati o altri reparti in ottime condizioni poco utilizazti per mancanza di personale. Ecco le piaghe degli ospedali italiani stimate dal Ministero della Salute nei giorni scorsi. Dalla Sicilia alla Campania, fino a passare da illustri regioni del nord come il Piemonte, sono più di cento i casi di enormi sprechi sanitari rilevati dal report nazionale “I due volti della sanità”. Tra sperperi e buone pratiche, la road map per la sostenibilità dei cittadini presentata nella giornata di ieri da “Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato”, non lascia appello al collassato ministero italiano. Centoquattro sono i casi di spreco più pesanti individuati da cittadini e operatori sanitari, che da giugno 2015 chiedono una risoluzione. La speranza è l’ultima a morire, ma è vero anche che non c’è mai limite al peggio.
MONDO______
Maidiguri (Nigeria) – Ventidue persone sono morte in un attentato compiuto da due donne kamikaze in una moschea della periferia di Maiduguri in Nigeria. La località africana è una roccaforte di Boko Haram in una delle zone mondiale con il più alto rischio di attacchi Isis. La prima esplosione all’interno del luogo di culto e la seconda avvenuta fuori mentre i fedeli cercavano di scappare, hanno generato anche diciassette feriti in codice rosso. A Umarari, periferia di Maiduguri, l’esercito degli estremisti islamici di Boko Haram sta seminando il panico da diversi mesi, facendo collezione di vite di moltissimi civili nigeriani. L’arma prediletta del gruppo criminale è l’attentato suicida da mandare in scena nelle arterie della città fregando militari e vigilantes.
Category: Costume e società