DIARIO DEL GIORNO PRIMA / IL TAM TAM DI ANNIBALE
ITALIA______
Roma – Allarme terrorismo alla stazione Ottaviano della linea A nella metropolitana della capitale. La stazione è stata completamente evacuata e le forze dell’ordine hanno transennato ogni entrata. Tanta paura e agitazione, ma era solo un falso allarme: la zona è stata bloccata per più di mezz’ora a causa di un sospetto “pacco bomba” trovato verso viale Giulio Cesare. Tutti i bus pubblici sono stati prontamente deviati e i cittadini allontanati con velocità. Terminati gli accertamenti, tutto è tornato alla frenetica normalità di Roma. E’ ormai chiaro come la psicosi del terrorismo abbia colpito anche il nostro Paese.
ITALIA______
Roma – “Per me io ho segnato uno… per una operazione suicida… vuol dire prendo una macchina con l’esplosivo dentro per fare un’operazione contro i kuffar (gli infedeli dell’Isis)…”. Ecco uno dei contributi testuali reso pubblico dai carabinieri del Ros, che coglie il tunisino Firas Bahroumi, “foreing fighter” in Iraq dell’esercito di Daesh, mentre spiega le strategie terroristiche via chat a Carlito Brigande. I militari hanno eseguito due ordinanze di cattura per associazione a delinquere con finalità di terrorismo, delle quali una è stata inoltrata in carcere al macedone Vulnet Maquelara, dal nickname bellico “Carlito Brigande”, e l’altra a Firas Barhoumi, il tunisino messaggero che tirava le fila dall’Iraq. I carabinieri hanno arrestato inoltre un terzo straniero, un altro macedone chiamato Abudla Kurtishi, evaso da un carcere della Macedonia da diversi mesi e in contatto costante con il burattinaio Brigande.
MONDO______
Ecuador – “Ieri mi hanno uccisa… ma peggio della morte è stata l’umiliazione che è venuta dopo. Come eri vestita? Perché viaggiavi da sola?”. Una terrificante denuncia di una studentessa paraguaiana sul suo profilo Facebook. Ha raccontato in diretta social il crudo omicidio di due turiste argentine che viaggiavano con lei in Ecuador. Il suo post è stato visionato e condiviso da oltre un milione di utenti in tutto l’emisfero e su Twitter è nato l’hashtag contro la violenza “#Viajosola” (tradotto in italiano, “viaggio sola”). Le arene cibernetiche sono diventate sfondo anche delle peggiori tragedie umane, e “una catena” di rete internazionale se non può servire a salvare delle vite, almeno può smuovere le coscienze di molti.
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