ECCO SPIEGATO CON UN ESEMPIO PRATICO NEL SALENTO COME FUNZIONA IL ‘JOBS ACT’ DEL GOVERNO RENZI
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente comunicato della Cgil, firmato dai dirigenti sindacali Salvatore Labriola e Tommaso Moscara (nella foto, un’ immagine di repertorio di un call center)______
I lavoratori e le lavoratrici di Call Marketing di Acquarica di Lecce, con al fianco la Slc Cgil, sciopereranno lunedì 14 marzo. La decisione è la risposta che i lavoratori e le lavoratrici danno all’azienda, che ha ritenuto di non incontrare i rappresentati sindacali, e per protestare contro il trasferimento collettivo in una nuova sede di Acquarica del Capo.
Appare bizzarro che un’Azienda come Call Marketing, dopo solo un anno di attività e dopo aver assunto tutti i lavoratori con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti (Jobs act), beneficiando così di tutte le agevolazioni previste, trasferisca i propri dipendenti per scadenza del contratto di locazione dell’immobile di Acquarica di Lecce.
Come possono, lavoratori con contratto part-time di 20 ore e con salari che non superano i 550 euro, a sostenere le spese di viaggio verso una sede così lontana?
La SLC Cgil ritiene che tutta la vicenda sia strumentale e finalizzata a costringere i lavoratori di Acquarica di Lecce a rinunciare al contratto a tempo indeterminato, visto che, proprio nei giorni scorsi, alcuni lavoratori anch’essi dipendenti di Call Marketing della sede di Acquarica di Lecce, sono stati trasferiti presso un call center dell’azienda Idroservice, locato nel comune di Lizzanello e assunti con contratto CO.CO.PRO.
Appare singolare che Call Marketing lavori con commessa monomandataria “Idroservice”.
I lavoratori e il sindacato di categoria SLC CGIL chiedono il ritiro dei trasferimenti e l’apertura di un tavolo di confronto con il coinvolgimento dell’azienda committente.
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