AD ESSERE VERAMENTE ‘ESAURITI’ SONO I CITTADINI. SULLA PRESUNTA EMERGENZA DELLA DISCARICA DI CAVALLINO E SULLE IPOTESI DI AMPLIAMENTO, A leccecronaca.it PARLANO I RAPPRESENTANTI DELLE ASSOCIAZIONI E DELLE ISTITUZIONI DELLA ZONA

| 17 Febbraio 2016 | 1 Comment

di Emanuele Lezzi______

Ancora una proroga, dopo quella di luglio 2015 ed ancora un’altra discarica che triplica la precedente. Nonostante vent’anni di lamentele sono queste le soluzioni proposte e rinviate alla discussione del 22 febbraio a Bari in cui si dovrà discutere dell’emergenza “discarica in esaurimento” a Cavallino.

Si arriva all’emergenza pensando di avere la soluzione in tasca e non ci si rende conto che invece l’essere arrivati a questo punto ancora in emergenza è già un’ammissione di incapacità, una mancanza totale di lungimiranza, incapacità a gestire per tempo situazioni assai prevedibili.

E si perché, oltre ad aver avuto dieci anni di tempo, già a luglio scorso si era di nuovo in emergenza nella discarica Le Mate e da Cavallino si approvò un’ ordinanza comunale con cui autorizzava la società Ambiente e Sviluppo che gestisce l’impianto, all’innalzamento della discarica che ora è di nuovo in esaurimento. Proprio come ormai sono in esaurimento i cittadini dei Comuni vicini e che abitano a poche centinaia di metri dalla stessa discarica.

Ma la battaglia è appena cominciata. A cominciare dalle Associazioni che da sempre si oppongono al progetto della nuova discarica che andrà a triplicare la precedente per proseguire con gli i Comuni che questa volta pare siano contrari al nuovo impianto:

Questa ennesima emergenza sembra fatta arrivare apposta per ripetere gli errori del passato! – tuonano dalle associazioni Sveglia Cittadina di San Cesario, La Scisciula e di San Donato dal Forum Ambiente e Salute che da sempre si occupano dei disagi dei loro concittadini e che tempo fa, insieme al Comitato contro la nuova discarica, avevano promosso e portato avanti addirittura una raccolta firme di migliaia di cittadini.

Ribadiamo il nostro assoluto NO – ci dicono – sia alla proposta di sopra elevazione e sia al progetto di nuovo impianto che triplicherà la discarica attuale. E ora invece di dire basta e di cambiare definitivamente il modo di gestire l’intero Ciclo dei Rifiuti nel Salento. Lo dobbiamo fare al più presto ed anzi, a proposito di emergenze, siamo già in ritardo di almeno 10 anni.

Va messa da subito in primo piano la salute dei cittadini e la loro tutela da interessi diversi.

Chi ci ha portato fino a questo punto, con questa ennesima emergenza, non può venire ancora a dirci quali sono le soluzioni, ha già dimostrato la propria incapacità amministrativa senza invece saper essere lungimirante. Il Presidente Emiliano ha preso un importante impegno pubblico alcuni giorni fa proprio qui a Lecce, alla presenza di Rossano Ercolini dei Comuni Virtuosi e di tantissimi cittadini accorsi da tutta la Puglia. Dichiarandosi pronto ad intraprendere un percorso che porti alla Strategia Rifiuti Zero e tra l’altro di volersi anche avvalere della collaborazione di tutti i cittadini e delle associazioni che da anni si occupano di questi temi. Bene, questo è l’importante banco di prova che ora si presenta: si fermi subito questa nuova megadiscarica alle porte di Lecce e si adotti senza indugi Rifiuti Zero dimostrando con i fatti le sue buone intenzioni di cambio di rotta.”

Un cambio di rotta nella gestione dei rifiuti chiesto anche dal Sindaco di San Donato Ezio Conte e dall’assessore all’ambiente Samuela Foggetti che già ad aprile 2015 hanno opposto ricorso al TAR contro il nuovo Progetto e che dovrebbe vedere a giorni la pubblicazione della sentenza. “Non vogliamo assolutamente un polo della spazzatura alle porte di San Donato e di certo questa Regione manca di una programmazione nella gestione dei rifiuti, perché non si può dichiarare un emergenza a soli dieci giorni dal limite di capienza.”

Da San Cesario anche il Sindaco Andrea Romano si dice contrario all’ampliamento della discarica e individua la priorità nel capire finalmente che aria stiamo respirando e se la discarica attuale stia causando dei danni alla nostra salute ed al nostro territorio. “Ecco perché – ci dice – continuo a chiedere che vengano effettuati controlli su acqua, atmosfera e suolo e stiamo verificando la possibilità di implementare i nostri nasi elettronici installati con il progetto SED e finanziati con i Living Labs regionali.”

 

 

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  1. 'La Puglia in più' - tramite redazione ha detto:

    “Basta, la salute pubblica torni centrale negli impegni dell’amministrazione pubblica. Sogniamo un cambio di passo decisivo nel futuro della città: pensiamo ad un protocollo d’intesa per un’attività di monitoraggio e approfondimento che affianchi l’amministrazione comunale”. Lo scrivono in una nota Piervincenzo Palermo e Luciano Demetrio, del coordinamento cittadino del movimento “La Puglia in Più”.

    “L’ipotesi di una nuova emergenza della discarica di Cavallino – scrivono Palermo e Demetrio – e il recente report Ambiente e Salute della provincia di Lecce non lasciano spazio ad alternative: è un tema che deve essere centrale nel dibattito pubblico. Non si può continuare a fare finta che tutto vada bene così com’è. La discarica di contrada Le Mate non deve diventare la discarica di tutto il Salento o peggio di tutta la Puglia. Si sente parlare con sempre più insistenza di un ampliamento della struttura, ormai ai limiti della capienza, nessuno però ad oggi ha mai affrontato il problema della salubrità dell’aria e delle falde acquifere. Il recente report Ambiente e Salute ha presentato dati agghiaccianti in merito alla mortalità per malattie tumorali nel nostro territorio. Davanti a tutto questo però l’amministrazione comunale non ha sentito il dovere di spendere una sola parola. Davvero raccapricciante”.

    “I cittadini di Cavallino – proseguono – non hanno mai avuto contezza del reale impatto della discarica sulla qualità dell’aria che respiriamo, del suolo e delle acque sotterranee: noi sogniamo un cambio di passo, con l’obiettivo di una maggiore trasparenza nell’affrontare un tema così importante. Ecco perché pensiamo ad un protocollo d’intesa che coinvolga le amministrazioni comunali limitrofe, le Forze dell’Ordine, la comunità scientifica e accademica, il mondo del volontariato ambientale, affinché l’argomento non sia più avvolto dalle tenebre, ma diventi l’argomento chiave di un nuovo rapporto di trasparenza con la comunità”.

    “Sarà il primo atto che ci impegniamo ad assolvere – sottolinea Palermo, candidato del movimento a sostegno di Carla Rugge sindaco – perché vogliamo scrivere una pagina nuova nella storia di questa città”.
     

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