DIARIO DI SANREMO / 4 / IL FESTIVAL? NON PERVENUTO
Il festival? Non pervenuto. Diciamo che ci siamo presi una pausa. Ma non di riflessione: di noia. Quattro ore , salvate solamente dal medley dei Pooh. Per la serie: a volte ritornano, Riccardo Fogli compreso. Con quelli di Laura Pausini e di Eros Ramazzotti, solo grazie ai medley in queste sere abbiamo ‘risentito’ un po’ del nostro tempo migliore, la nostra colonna sonora degli ultimi decenni. Cioè, il destino delle canzoni migliori, legate al piano d’ ascolto melodico-romantico- e popolare della musica. In questo senso, esattamente in ciò, il festival di Sanremo da troppo tempo ormai continua ad essere latitante.
Il festival è diventato ‘stasera un impossibile revival, tale e quale show, ti lascio una canzone, amici cresciuti, insomma, un contenitore di intrattenimento, buono solo per gli spot pubblicitari.
Poi, ancora televoto, ancor codici, a un euro a botta e chissà chi si frega le mani per i facili guadagni.
Il festival è un’ altra cosa.
Che ce ne facciamo delle discutibili reinterpretazioni in cui ognuno è andato a modo suo e tutti hanno fatto solamente rimpiangere gli originali?
Dai, a questo punto, l’ anno prossimo chiamiamo Fiorello e rifacciamo il karaoke, ché almeno un senso ce l’ ha.
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