ANCORA UNA DENUNCIA SUL DEGRADO DEL ‘MOSTRO’, CHE CONTINUA AD INQUINARE E AD UCCIDERE I TARANTINI
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Da Taranto, il presidente dell’ associazione ‘Fondo antidiossina’ Fabio Matacchiera ci scrive______
Come è facile rilevare dalle foto scattate ieri, si evidenzia quale sia il grave stato in cui versano gli elettrofiltri del camino E312 ubicato in “area agglomerato” dell’Ilva di Taranto. Ricordiamo che quest’area è considerata da Arpa Puglia la maggiore fonte di microinquinanti.
Infatti, tale camino, il più grande di Europa, è quello attraversato da emissioni e polveri intrise di sostanze pericolose ed in particolare di diossine e furani.
In qualità di responsabile legale della onlus Fondo Antidiossina, mi chiedo se siano state effettuate correttamente le manutenzioni ordinarie e straordinarie su tali elettrofiltri, nonché se siano stati periodicamente sostituiti i filtri una volta saturi.
Chiedo, inoltre, di conoscere gli esiti del monitoraggio in continuo delle emissioni all’E312 e gli esiti dei campionamenti in discontinuo di diossine e furani previsti dal decreto di riesame AIA, oltre che dalla legge regionale n. 44 del 2008. Chiedo, altresì, gli esiti dei campionamenti sulle emissioni diffuse presenti in agglomerato, come in altre parti dello stabilimento.
Ci si chiede infine se tali elementi, evidenze, dati tecnici, esiti analitici, rapporti di prova, controlli, siano riscontrabili, ai sensi delle recenti disposizioni sulla trasparenza, sui siti istituzionali delle Autorità di Controllo (Ispra e Arpa) ovvero sul sito del Ministero dell’Ambiente titolare della procedura amministrativa.
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