MODE / “Escile” E LE STUDENTESSE DELL’ UNISALENTO MOSTRANO I LORO BENI CULTURALI, E ANCHE ALTRE FACOLTA’, IN UN RIBOLLIO DI ORMONI FUORI STAGIONE
(g.p.)______L’ incipit (rigorosamente anonimo) è stato fragoroso: “Dai Unile! Facciamo vedere chi siamo a quei polentoni della bocconi! Usciamole ste minne cazzo!”.
Infatti da alcuni giorni impazza sui social – volete già sapere gli url delle pagine, eh? curiosoni…Accontentatevi di quel po’ che abbiamo selezionato noi qui, scegliendo fra le più pudiche – la moda del momento: le studentesse universitarie che si fanno non il solito e oramai datato selfie, ma la foto delle tette ( a dire la verità, qualcuna, anche di altro) e la postano (la pubblicano) sulle pagine dedicate, aderendo alla – come chiamarla? ‘campagna’ di comunicazione’ va bene? denominata: ESCILE (le tette, appunto, con un involuto uso transitivo del verbo).
E la ‘partecipazione’ delle ragazze dell’ Università del Salento è stata subito entusiastica!
Beh, qualcuna ha pure chiosato sul tema: “Dopo l’ennesima inculata e il cuore ormai a pezzi la decisione viene da sola.. Ho bisogno di uno scopamico.. come minimo devi essere gnocco e bravo a letto. Al resto ci pensiamo dopo”.
Così, gli ormoni primaverili fuori stagione dei colleghi maschi salentini da alcuni giorni vagano come schegge impazzite: “Io amo le studentesse fuori sede. Quelle che tradiscono il proprio fidanzato lasciato a casa. Quelle che dopo un esame si vogliono sfogare con una sana dose di sesso. Quelle che dopo tanta solitudine la vogliono dare per sfogarsi un po’”.
A qualcuno è andata bene. A qualche altro, meno bene: “Caro, non è che non voglio uscire con te… Il problema è che è impossibile avvicinarsi ad una distanza minore di mezzo metro a causa del tuo alito e della puzza di sudore. Ho provato ad andare oltre questo problema, ma fidati, è impossibile”.
Qualcuno griderà allo scandalo, qualche altro scomoderà Erasmo da Rotterdam; altri chiameranno in causa i concetti astratti di ‘dignità’ e ‘decoro’; e qualche ‘femminista’ leverà strali appropriati.
Noi facciamo i giornalisti, e documentiamo. Poi, “so ragazzi!”, anzi ragazze, no? Abbiamo avuti tutti vent’ anni! Anche se la nostra educazione sentimentale è stata esercitata in maniera diversa, ecco, diciamo ‘diversa’ e basta, perché all’ Università ci occupavamo di altre cose, e all’ epoca le nostre campagne di comunicazione si interessavano di altri argomenti.
E va beh… Detto ciò, lungi da noi il moralismo. Anche se – non ci vuole poi molto a prevederlo – con un sussulto di pudore pensiamo alla prossima ‘campagna’ che arriverà, quando, passata la moda di ESCILE, arriverà a ruota, se non altro per par condicio, quella di ESCILO.
Category: Cronaca