ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2016: IL CASO CAVALLINO SPACCA IL PD IN PROVINCIA

| 19 Gennaio 2016 | 0 Comments

(v.m.)______Nel PD l’un contro l’altro armati e il caso Cavallino diventa casus belli grazie al quale ognuno può regolare conti  in sospeso.
Non bastava la Tap, sulla quale il partito si è spaccato, e proprio ieri l’onorevole leccese Fritz Massa ha dichiarato al giornalista che lo intervistava, che quella del Presidente Emilano è una sceneggiata.
Ora arriva il caso Cavallino, che sembrava un discorso circoscritto al PD di questo comune ed invece sta infiammando gli animi di iscritti e dirigenti dell’intera provincia.
Quella che vi facciamo leggere oggi è la lettera del Vice Segretario Provinciale Vincenzo Toma, all’On. Salvatore Capone, avente come oggetto il “caso Cavallino”.
Caro Salvatore,
assisto da tre giorni ad una infinita discussione sul “caso Cavallino” e sulle possibili ripercussioni politiche a livello provinciale. Discussione ,a mio avviso, raccapricciante e lesiva dell’intelligenza di molti di noi.
Domenica mattina ho chiamato Roberto Serra per dirgli “mi dispiace”. Un sorriso, due chiacchere e la consapevolezza di aver fatto il possibile per evitare l’inevitabile. Se mi permetto di risponderti è solo perchè nessuno più di me ha tentato di aprire un dibattito tra le varie anime del pd cavallinese ,di smussare gli angoli , di trovare soluzioni condivise. Ecco perchè penso di poter parlare oggettivamente del MERITO della questione politica cavallinese. Derubricare questa vicenda all’ennesima faida provinciale, alla classica e stucchevole narrazione della vittima e del carnefice, dei brutti, sporchi e cattivi contrapposti ai puri, buoni e belli non risponde alla realtà dei fatti e non rende giustizia alla nostra storia e a quello che rappresenta quel circolo per ognuno di noi.
Ritengo Roberto un compagno affidabile e generoso, capace per anni di tirare avanti la carretta di un partito minoritario e relegato all’opposizione. Un lavoro difficile e quotidiano per il quale tutti dobbiamo dargli atto.
Ma la storia di questi ultimi mesi racconta un partito diviso, incapace di prendere una posizione unanime. L’unico elemento di condivisione è stato il sistema di alleanze ed è per questo che stento a comprendere alcune dichiarazioni pubbliche di autorevoli esponenti del nostro partito che, o sono stati informati male, o , più semplicemente, non hanno resistito alla voglia di poter riproporre la stucchevole narrazione di cui sopra.
Un partito tanto diviso da non poter nemmeno pubblicare un manifesto senza entrare in polemiche infinite, da non potere esprimere una posizione sul tavolo di coalizione, destinato ad un mutismo politico che stride con la vocazione della centralità e del protagonismo che noi tutti auspichiamo per il PD in tutte le realtà territoraliali. La contrapposizione nasce e vive esclusivamente all’interno delle dinamiche del circolo e riguarda principalmente l’indicazione del candidato Sindaco. Il mio tentativo non è stato altro che un commissariamento di fatto, affiancare una realtà politica che non è più in grado di autodeterminarsi. La questione di cui parliamo in questi giorni riguarda la forma e le regole statutarie. E ritengo che il nostro partito sia dotato di uno statuto e di organismi preposti che possono chiarire i dubbi che tu stesso hai evocato nella tua nota. Certo, Salvatore Piconese si è assunta una responsabilità di non poco conto. Ma la sua scelta, a mio avviso, risiede all’interno della sua funzione e delle sue prerogative. A lui mi lega non solo il mio ruolo di Vice Segretario, ma un rapporto di lealtà politica su cui regge il governo del nostro partito provinciale. La segreteria ha portato il PD ad essere partito di governo nella stragrande maggioranza dei comuni al voto negli ultimi due anni e sarebbe ingeneroso non attribuire il merito al Segretario Provinciale, alle sue scelte e alle sue assunzioni di responsabilità. Ecco perchè trovo inaccettabile la paventata ritorsione del caso Cavallino su altre realtà territoriali. Credo e spero che questa tua dichiarazione sia dettata solo ed esclusivamente dal rapporto umano e fraterno che ti lega a Roberto e che non ti permette di essere lucido e responsabile come hai sempre dimostrato nella tua storia di militante e dirigente. Sono d’accordo con te quando dici fermiamoci e discutiamo. Nella consapevolezza che le discussioni vanno fatte nel merito. Altrimenti questa vicenda non sarà altro che la scintilla che ci farà deflagrare definitivamente. E a quel punto chi sarà senza peccato scaglierà la prima pietra.
Con stima e affetto
Vincenzo Toma

Category: Politica

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