BARBATELLE, L’ UNIONE EUROPEA SCOPRE L’ ACQUA CALDA

| 23 Novembre 2015 | 1 Comment

(Rdl)______Vittoria a metà. Le viti del Salento possono essere di nuovo commercializzate in tutta Europa. Il Comitato Fitosanitario europeo, riunitosi oggi a Bruxelles, nonostante lo stato di assedio in cui da tre giorni versa la città,  ha adottato nuove misure che modificano la decisione precedente riguardante misure contro la diffusione di Xylella fastidiosa, a seguito dei ritrovamenti in Francia.

Il Comitato ha deciso di permettere senza restrizioni sull’intero territorio europeo la commercializzazione delle barbatelle di vite salentine, autorizzando l’uso di uno specifico trattamento a caldo prima della vendita. Le misure sono completate da ispezioni ufficiali nei campi di produzione.

L’ altra metà, quella negativa, sta nel fatto che il macchinario che permetta il lavaggio in acqua calda richiesta dall’ Unione Europea costa circa centocinquantamila euro e ha bisogno di tempi tecnici per poterlo avere a disposizione, mentre la commercializzazione parte a dicembre.

Come ovviare? Come far fronte? Insomma, i problemi continuano per i viticultori salentini, che adesso devono adeguare, non si sa al momento con che possibilità, e on che aiuti, le loro aziende alle nuove direttive impartite oggi.

 

Category: Cronaca

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  1. ERIO CONGEDO - tramite redazione ha detto:

    Il consigliere regionale di Oltre con Fitto, Erio Congedo, chiede ora l’ intervento della regione Puglia per l’ acquisto dei macchinari:

    “Finalmente da Bruxelles un atto di buon senso. Lo sblocco delle barbatelle, seppure preventivamente trattate in acqua calda, è un primo passo per dare ossigeno a un settore che stava per chiudere i battenti e mettere per strada centinaia di lavoratori con anni di esperienza viti-vivaistica.
    Certo si poteva fare prima, ma ora non si perda altro tempo: si continui e finanziare ancor di più la ricerca in modo che la vite, risultata immune al batterio della Xylella fastidiosa, possa essere esclusa dalla lista nera delle piante per le quali esiste il blocco della movimentazione e commercializzazione; inoltre, la Regione non lasci soli gli addetti del settore che ora dovranno provvedere ad adeguare le loro aziende con nuovi macchinari.
    Se la loro voce è riuscita ad arrivare a Bruxelles, l’auspicio è che arrivi anche a Bari”.

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