I DISTACCHI DI FORNITURE NELLE CASE POPOLARI
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Da Lecce, il presidente dell’ associazione ‘Codici’ Stefano Gallotta (nella foto) ci scrive______
A sostegno di ANACI provinciale e facendo seguito alle recenti segnalazioni giunte dal Comitato Inquilini delle case popolari di Lecce e provincia circa il venir meno della tregua sui distacchi da parte dell’AQP, Codici Lecce è pronta ad attivarsi, anche nelle competenti sedi giudiziarie, per far valere i precetti della richiamata legge regionale n. 10/2014 e, in particolare,di quanto disposto dall’art. 35 comma 3, onde obbligare l’Arca Sud Salento a far riattivare al più presto le utenze mediante il versamento degli oneri non pagati alle Autogestioni (secondo un principio a più riprese ribadito dalle note recenti pronunzie del Tribunale di Lecce) e al ristoro di tutti i danni ingiustamente subiti e subendi dai residenti non morosi.
Infatti, nonostante la Legge Regionale n. 10/2014 abbia inteso tutelare gli inquilini pagatori dagli indebiti distacchi delle utenze (acqua, luce e gas) e dal venir meno degli altri servizi essenziali (ascensori, autoclavi, servizi di pulizia…), l’Arca Sud Salento (ex I.A.C.P.) continua a non tenerne conto e a non anticipare agli amministratori delle c.d. “Autogestioni” le somme dovute dai morosi, come dovrebbe fare per poi rivalersi su questi ultimi con gli strumenti posti a disposizione dal codice civile.
In questo modo è inevitabile che si ripresenti puntualmente, come sta accadendo in questi giorni, l’annoso problema dei distacchi delle forniture nell’edilizia popolare salentina, distacchi che vanno a colpire indiscriminatamente tutti i residenti di tali alloggi (spesso occupati da anziani, disabili e bambini) e, in particolare, coloro i quali, pur in regola con i pagamenti, si ritrovano costretti a convivere con il rischio di essere privati, loro malgrado, dei servizi essenziali.
Quale associazione che tutela i diritti dei cittadini, con particolare riferimento a chi vive in condizioni di disagio socio-economico siamo pronti a sostenere ANACI e a tutelare anche giudizialmente i diritti delle famiglie ingiustamente danneggiate dall’inerzia della ARCA SUD, lese nel diritto alla salute e nei diritti umani universali e fondamentali all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, come tali riconosciuti dalla risoluzione ONU del 28 luglio 2010 perché legati alla dignità della persona e al pieno godimento della vita.
Nel contempo – rileva l’avv. Carlo Mignone, presidente provinciale di Anaci – auspichiamo la convocazione, da parte del Prefetto di Lecce, di un tavolo di confronto a cui prenda parte l’Arca Sud Salento, al fine di far rispettare la normativa regionale e di trovare, una volta per tutte, una soluzione che possa tutelare non soltanto le famiglie assegnatarie e i fornitori, ma anche gli stessi amministratori”.
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