L’ ASSOCONSUM SI SCHIERA IN AIUTO DI LECCECRONACA E AVVIA UNA RICHIESTA LEGALE AL COMUNE: “Chiediamo la rendicontazione dettagliata di tutte le spese di rappresentanza, con particolare riferimento a quelle relative al 2014 ed ai primi mesi del 2015”
di Stefania Isola * ( avvocato – presidente ASSO – CONSUM Lecce) ______
“Dove men si sa, più si sospetta”; così sentenziava Nicolò Machiavelli. Ed in tema di spese di rappresentanza, quando si ha a che fare con la trasparenza amministrativa, è facile sospettare.
Se la decisione su quanto sia necessario per essere trasparenti viene lasciata agli amministratori, allora si può cadere nel surreale.
Si può così decidere di pubblicare i dati totali in un anno, come accade a Milano, Firenze e Verona, oppure si può scegliere di aggiornarli mese dopo mese.
Il fattore comune è, però, sempre lo stesso: nessuna copia degli scontrini viene pubblicata online.
In questa delicata materia, a dire la verità, quello che alimenta la sensazione di illegittimità è l’ intollerabile vuoto normativo che la governa.
La legge difatti dispone l’obbligo di ridurre le spese di rappresentanza, ma non definisce chiaramente quali siano tali spese, né identifica con certezza il tetto di spesa entro il quale gli organi di governo risultino legittimati ad effettuarle o, in particolare, quali siano le spese ammissibili.
In questo ambito ci si può quindi sentire legittimati ad autodeterminare qualsiasi parametro, scatenando, di conseguenza, indagini giudiziarie per verificare eventuali danni erariali, o indagini penali al fine di escludere, o peggio, accertare un ipotesi di reato qual è il peculato.
Il problema è che il diritto non fornisce un precetto (cioè obbligo di fare o di non fare) che sia chiaro, né misure determinate o determinabili che servano da guida per i comportamenti da tenere.
E’ senz’altro corretto che gli amministratori abbiano libertà ed autonomia nelle loro spese a beneficio della collettività, ma, poiché si tratta di denaro pubblico e per evitare che si attuino comportamenti non adeguati al ruolo, sarebbe utile una trasparenza che, finora, non è stata quasi mai realizzata.
Lo strumento che potrebbe essere utilizzato per evitare distorsioni di qualsiasi tipo esiste ed è la “Bussola della trasparenza”. ( Decreto Legislativo 33/2013)
Questo sistema rappresenta la soluzione per le amministrazioni nel percorso verso la “trasparenza totale”; tale strumento coniuga la trasparenza delle pubbliche amministrazioni con la partecipazione e la collaborazione dei cittadini.
Fatta questa necessaria premessa e traendo l’avvio da un’iniziativa di Leccecronaca.it (ed in collaborazione con il giornale), Asso-Consum (Associazione per la difesa dei consumatori, degli utenti e dei cittadini, componente CNCU), nei prossimi giorni formulerà all’amministrazione comunale una richiesta di rendicontazione dettagliata di tutte le spese di rappresentanza sostenute dalla stessa, con particolare riferimento a quelle relative all’anno 2014 ed ai primi mesi del 2015, in primis quelle del sindaco.
Confidando, quindi, nella trasparenza della pubblica amministrazione e parafrasando una frase di S. Kierkegaard, ci auguriamo che la fede non sia “una corda alla quale si rimane appesi, quando non ci si impicca.”
Category: Cronaca