PENSIERI E PAROLE DI QUESTA LUNGA NOTTE SUL WEB
(Rdl)______Sdegno, preoccupazione, terrore. Sui social network questa lunga notte di violenza, questo tranquillo week end di paura ha scatenato migliaia di interventi, che sono comunque serviti a stare insieme e insieme a provare a ragionare pur nella drammaticità del momento.
Chi vuole subito un intervento militare armato dell’ Occidente contro l’ Isis; chi se la piglia con il mancato controllo dell’ immigrazione; chi semplicemente esprime dolore e solidarietà.
Fra i tantissimi anche dei Salentini, abbiamo scelto i post che ci hanno fatto più riflettere______
GIOVANNI MANZO: Quello che è accaduto a Parigi è orribile ma è la diretta conseguenza delle criminali politiche militariste portate avanti negli ultimi decenni dalla NATO e dai Paesi che di fatto ne hanno il controllo (USA, GB, Francia).
Destabilizzare il Nord Africa ed il Medio Oriente non è stata una buona idea.
Creare, attraverso l’azione dei servizi segreti occidentali, delle fasulle primavere arabe al fine di rimuovere (con le buone o con le cattive) i vari capi di Stato/Governo non allineati alla volontà dei Signori della NATO, non ha avuto come conseguenza lo sviluppo della democrazia, come volevano farci credere, bensì quello del fondamentalismo islamico, peggiorando di fatto la situazione.
Tanto per fare un esempio, quando in Libia governava il tanto vituperato Gheddafi, la popolazione locale aveva un dignitoso stile di vita (sicuramente migliore di quello di molte nazioni africane), potendo usufruire di scuole, ospedali, strade, mezzi di comunicazione, eccetera. Inoltre, si erano ridotti considerevolmente gli sbarchi sulle coste siciliane e l’Italia aveva, tra l’altro, sottoscritto dei vantaggiosi accordi commerciali per l’utilizzo del gas e del petrolio libico.
Non è necessario essere dei sociologi per comprendere che se in Libia, o in un qualsiasi altro Stato della fascia araba, l’Occidente porta morte, distruzione e povertà, si fa solo un grande favore al fanatismo religioso, il quale troverà molto più facilmente nuovi adepti tra le centinaia di migliaia di cittadini disperati ed arrabbiati.
Se a ciò aggiungiamo la sconclusionata decisione degli USA di addestrare e armare negli anni scorsi i combattenti dell’ISIS, con la folle convinzione di poterli poi utilizzare in funzione anti Assad, abbiamo il quadro chiaro dell’attuale situazione…
Mi permetto di ricordare che un’altra conseguenza delle vergognose guerre occidentali è stata l’aumento dell’immigrazione clandestina in Europa, composta da milioni di profughi che cercano un posto più sicuro dove vivere. E’ ragionevole ritenere che fra questi numerosissimi profughi sicuramente si potrebbe essere infiltrati numerosi jihadisti pronti a scatenare una guerra nelle nostre città…
Sarcozy, Obama e Cameron, i principali artefici dell’attuale situazione, dovrebbero essere giudicati e puniti da un tribunale internazionale. Ovviamente, questo accadrebbe se esistesse una vera Giustizia globale______
ENZO MINERVINI: Obama, Holland e Cameron, così come tutti gli altri che li hanno preceduti ….. Non è un problema solo dei vari capi di governo che si avvicendano, ma di chi c’è alle loro spalle: industria bellica, petrolifera, farmaceutica, alimentare …. Infatti destre o sinistre, repubblicani o conservatori, casualmente si ritrovano sempre insieme contro il “nemico” di turno creato o fomentato ad arte per il fine comune, i LORO INTERESSI !______
WALTER TREMACERE: Sono francese e odio e respingo a priori con TUTTE le mie forze tutti gli “invasati” che uccidono innocenti per questioni religiose e/o politiche.
Tuttavia, oggi vorrei mettere sul “banco degli imputati” chi ha generato tutto sto casino; ovvero quei Paesi che si ritengono “civili e avanzati”, che si sono sempre sentiti padroni del mondo e che in nome della “Libertà” (quella loro !), hanno sempre fatto il bello e il cattivo tempo e innescato le bombe ad orologeria che ora ci scoppiano in mano______
GIUSEPPE SPAGNOLO: Preoccupatevi anche dei migliaia di morti Siriani, uccisi dai Francesi, Americani e Italiani, nelle “missioni di pace” ( che non fanno notizia e terrore…)______
TONIO LEUCI: colpevoli degli attentati a Parigi sono tutti i governi occidentali, non solo quello francese. Una politica sbagliata che ha preteso di abbattere i regimi in nord Africa e in Medio Oriente con i bombardamenti e nel contempo incentivando il fondamentalismo islamico. Il risultato: intere nazioni distrutte e precipitate nell’anarchia e nel caos totale, intere popolazioni ridotte alla disperazione e alla fame. Da qui la tragedia immane dell’immigrazione. Milioni di disperati che premono ai confini degli Stati Europei e che causeranno l’implosione dell’UE. Con gli attacchi terroristici in Francia è cominciata quella che viene chiamata la “strategia del terrore”. Questi attacchi sono funzionali al Sistema. Ora i governanti occidentali gridano in coro vendetta. Vogliono la guerra, come se il terrorismo possa essere combattuto con i bombardamenti. E’ cominciata l’opera di disinformazione dei media perché si vuole destabilizzare e terrorizzare l’opinione pubblica, in modo che il cittadino spaventato accetti passivamente qualsiasi legge liberticida. Infatti con la scusa di combattere il terrorismo vogliono colpire i diritti e le libertà dei cittadini, a loro dire per la nostra sicurezza. Infatti oggi, in coro, i rappresentati dei maggiori partiti politici italiani (Renzie, Berlusconi, Salvini, Meloni e tutti gli altri), hanno auspicato l’intervento militare. Una follia che ci sta portando in una spirale di odio e di violenza e che non ha dato finora alcun risultato, anzi ha peggiorato il quadro internazionale. Sono loro i colpevoli di questo disastro, complici degli americani, nuovi apprendisti stregoni, che hanno creato il mostro Isis e che ora non riescono più a controllare. Tutto questo per combattere le dittature che si oppongono agli interessi dell’imperialismo americano – come quella che fu di Gheddafi in Libia e le altre in nord Africa, fino ad arrivare al regime di Assad in Siria – al fine di destabilizzare quelle regioni, avere guerre infinite, vendere armi e rubare il petrolio.
Category: Costume e società
Agli slogan triti e ritriti e alle faccine tricolorate preferisco le riflessioni. Anche se scomode, antipatiche e impopolari. E questa è una riflessione sicuramente antipatica e impopolare, forse anche scomoda.
Il massacro di Parigi ha radici lontane e chissà se i francesi, ora scossi e sotto choc, se ne rendono conto. Il patetico Hollande chiude le frontiere e parla di guerra quando il nemico ce l’ha in casa da anni e le autorità transalpine gli hanno aperto le porte e steso il tappeto rosso. Lui e prima di lui l’ancor più dannoso Sarkozy. Da anni la Francia è in vendita alla finanza delle petromonarchie del Golfo Persico, cioè gli stessi soggetti che tutti riconoscono come ispiratori e generosi finanziatori dell’Isis e prima ancora di altre formazioni terroristiche. Gli sceicchi qatarioti si comprano mezza Parigi, compresa la squadra di calcio.
I governi francesi negli ultimi anni, non si sa se per colpa o dolo, hanno contribuito attivamente a minare le poche fondamenta di stabilità dell’area nordafricana e mediorientale, in stretta collaborazione con Usa e Gran Bretagna. Hanno fatto saltare Iraq, Libia e in parte anche la Siria. Anche in questo caso, non è chiaro se per colpa o dolo (ma alla luce delle recenti ammissioni di Blair si può sospettare il dolo). Vale a dire nazioni che rappresentavano un baluardo geopolitico all’avanzata del fondamentalismo e un pericoloso ostacolo per gli obiettivi strategici delle petromonarchie saudite e del Golfo (strategie che includono anche l’esportazione dell’islam in Europa attraverso flussi migratori e massicci finanziamenti a moschee e centri culturali: leggete Houellebecq invece di canticchiare Imagine di John Lennon!).
Ancora poco più di un anno fa il patetico Hollande strillava per far bombardare dalla Nato la Siria di Bashar El Assad, cioè l’unico Paese musulmano, con l’Iran, che si oppone seriamente al califfato e alle strategie delle petromonarchie. E se non si fosse messa di mezzo la Russia, lui, Cameron e Obama forse ci sarebbero anche riusciti. Al netto della propaganda occidentale, Siria, Iran e Russia sono gli unici attori internazionali che combattono concretamente il terrorismo dell’Isis. Fra l’altro versando pesanti tributi di sangue musulmano, tanto per replicare ai fallaciani in servizio permanente effettivo.
Chissà se pensano anche a questo i francesi che cantano la Marsigliese per esorcizzare il terrorismo. Se pensano a chi li ha venduti e sta continuando a vendere la loro amata patria. E chissà se ci pensiamo anche noi, fra un girotondo, una marcia a piedi scalzi e un jesuisparis su Facebook e Twitter.
Per molti la nuova strage di Parigi sarebbe l’ennesima conferma di quello che titola Libero, “Bastardi islamici” o “Questo è l’Islam”. Tutta la vita politica europea sarà sconvolta per lungo tempo e ora si può ricominciare a dare la responsabilità di quello che succede a oltre un miliardo di persone.
Gli imprenditori della paura in tutta Europa non aspettavano altro per cominciare il loro proselitismo politico ambendo alla raccolta di consensi poiché il potere delle parole è decisivo per la costruzione e il consolidamento del consenso sociale. E come potrebbero avere torto se viene generalizzato il problema e la colpa diventa di tutti indistintamente.
Ma l’Islam e la mitologia del Califfato sono tutte sovrastrutture, addobbi di una questione geopolitica molto precisa, il caos in cui è sprofondato il Medio Oriente con l’aiuto degli Stati Uniti e di un pezzo di Europa.
Se analizziamo quello che è il Medio Oriente oggi attraverso una rilettura della Storia, anche quella europea, scopriremo che, in alcuni periodi storici, quando è stata generalizzata la colpa a una etnia o gruppo religioso si sono aperti gli anni bui che sono terminati con i massacri di questi capri espiatori.
Per questo motivo è indispensabile inquadrare i fatti di Parigi, e coloro che si sono resi responsabili di questi fatti, all’interno di una cornice politica, geopolitica ed economica, e non religiosa. Tuttavia politici e giornalisti ancora continuano a ripeterci incessantemente le stesse menzogne, perché la menzogna è l’indiscussa protagonista del discorso pubblico contemporaneo.
Ed è solo l’inizio, la Russia con il suo intervento in Siria ha cambiato inevitabilmente il quadro politico mondiale. Il piano di ridisegnare la mappa del Medio Oriente a vantaggio dei “detentori di energia” è fallito miseramente, in un solo mese l’Isis è stata sconfitta dai bombardamenti russi proprio dov’è nata. Dopo l’intervento russo più di un milione di siriani sono tornati a casa, ma la notizia del rimpatrio è stata completamente ignorata dai mass media occidentali.
Da Parigi comincia una nuova fase della storia europea, ora i suoi manovratori spostano l’offensiva in Europa. L’obbiettivo è chiarissimo, terrorizzare il vecchio continente, costringerlo a vivere nella paura che è la più potente arma di controllo delle masse. “Dobbiamo essere pronti a cedere una parte delle nostre libertà“, ha dichiarato il procuratore nazionale antiterrorismo Franco Roberti.
Del resto l’airbus abbattuto qualche giorno fa nel Sinai in termini di sangue russo innocente equivale al massacro parigino, anzi più grande. Ma nella stampa internazionale è stato trattato come un lutto di secondo piano. Dal momento che il bersaglio è russo manca completamente quella cifra di commozione che invece abbiamo sempre visto in altri casi, quando sono state l’Europa o l’America ad essere colpite.
Ma l’attentato all’aereo russo è stato il primo attacco del secondo che è arrivato venerdì a Parigi. La Francia assieme alla Germania a quanto pare stavano cambiando rotta per uscire dal cappio americano in cui erano state imprigionate anche in Ucraina. Ed è evidente che quello che è successo ieri a Parigi sembra un chiaro avvertimento al governo di Hollande. Hollande ha reagito con parole dure: “Condurremo una guerra senza pietà”.
Ma le conclusioni non cambiano, i manovratori sono sempre gli stessi, il sedicente “programma di lotta contro il terrorismo” di Washington in Iraq e in Siria consiste nel sostenere sottobanco i terroristi.
Il “fanatismo islamico“ è solo un’attenuante che serve per trascinarci facilmente nella guerra contro l’Islam, ma non è dall’Islam che bisogna difendersi, e non dimentichiamoci che fino ad ora sono stati proprio i musulmani siriani, iraniani, iracheni, libanesi e curdi a combattere l’Isis. Non è con il presunto estremismo islamico che si è costruito un esercito, quello dell’Isis, di 70 mila uomini. Ci vogliono risorse equivalenti a quelle di uno Stato per creare una tale potenza, per formare decine di migliaia di mercenari, e per spedirli in ogni parte del mondo. La storia si ripete e lo scontro di civiltà è solo fumo negli occhi mentre la realtà è altrove, l’Isis è una realtà composita fatta di una parte di Occidente, di servizi segreti vari e delle petromonarchie del Golfo che hanno ricchezze sterminate e che con il capitale finanziano e appoggiano l’Isis.
Siamo in guerra, ora devono trovare una soluzione, e mi pare che l’unica soluzione che sanno trovare è, come al solito, bombardare a casaccio altri innocenti in una spirale senza fine.
Li detesto, detesto i potenti con tutto il cuore, li li detesto profondamente perchè Stati Uniti, Francia, Inghilterra e l’Europa tutta, sono responsabili di questo casino in cui ci troviamo. Armi, petrolio, denaro, potere….mi fanno schifo tanto quanto questi terroristi assassini, non c’è nessuna differenza!!!
Piangiamo giustamente questi morti innocenti perchè somigliano a noi, perchè potremmo essere noi domani. Ma non abbiamo mai avuto un gesto di indignazione per le migliaia di morti innocenti dovuti ai bombardamenti di questi assassini, erano, e sono, esseri umani anche quelli!!!
Vedere Renzi ( ma non solo lui) con quei sorrisi ebeti stringere la mano ai Sauditi, ben sapendo che l’Arabia Saudita è una feroce dittatura che in tutto somiglia a quella talebana dell’Afghanistan, che simpatizza e fiancheggia e probabilmente finanzia questi assassini che hanno le nostre armi nelle mani, mi fa venire la nausea ma già, con loro si fanno affari anche se quel denaro è intriso di sangue.