LE GRAVI DIFFICOLTA’ DEI CITTADINI AD ACCEDERE ALLE PRESTAZIONI DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
di Mario Giugno______
Cittadini costretti a sacrificare la propria salute per tempi lunghi e costi insostenibili, quasi ad abituarli progressivamente al privato, a fronte di un servizio pubblico, quale è il Servizio Sanitario Nazionale, che ha sempre più difficoltà a garantire l’accesso alle prestazioni: liste di attesa in aumento, ticket eccessivamente gravosi, presunta malpractice, assistenza territoriale in affanno e servizi per la salute mentale fuori uso.
E’ questo il quadro generale che emerge dalla 18° edizione del Rapporto Pit Salute “Sanità pubblica, accesso privato”, presentato oggi a Roma dal Tribunale per i diritti del malato–Cittadinanzattiva.
Continuano ad aumentare rispetto al 2013 le difficoltà riscontrate dai cittadini ad accedere alle prestazioni sanitarie pubbliche: le liste di attesa rappresentano la voce più consistente tra le difficoltà di accesso e riguardano in particolare esami molto diffusi come ecografie con attese medie di nove mesi, ma anche esami molto importanti e delicati come risonanze magnetiche e TAC, con tempi insostenibili soprattutto per quanto riguarda l’area oncologica dove si registra un aumento di segnalazioni anche per radioterapia, chemioterapia e accesso ai farmaci oncologici (dal 9,4 al 12%). Su oltre 24mila segnalazioni giunte nel 2014 ai PIT salute nazionale e regionali e alle sedi locali del Tribunale per i diritti del malato, un quarto (25%) riguarda le difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie determinate soprattutto da liste di attesa (58,7%) e ticket (31,4%).
I ticket sono considerati dalle persone come una vera e propria tassa sulla salute, e rappresentano un ostacolo all’accesso alle prestazioni: un peso sempre più insostenibile per i redditi delle famiglie, nonché un paradosso del Servizio Pubblico che respinge i cittadini e li indirizza verso il privato o l’intramoenia, talvolta persino più convenienti per costi o per attese.
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