LECCE, TIFOSI, CALCIO MODERNO E ILLECITI SPORTIVI: IL PRESIDENTE ONORARIO STICCHI DAMIANI SI RACCONTA A TUTTO CAMPO IN ESCLUSIVA PER LECCECRONACA
di Laura Ricci______
“Fresco” di nomina in qualità di Presidente Onorario del nuovo Lecce, il professor Saverio Sticchi Damiani, a capo della cordata che ha prelevato il club giallorosso dopo la gestione dei Tesoro, ha concesso a leccecronaca.it un bilancio a trecentosessanta gradi della nuova “avventura” intrapresa.
Proprio a questo proposito Sticchi Damiani si è definito “catapultato” da un momento all’altro in una realtà a lui però non così nuova: “L’operazione è avvenuta in maniera veloce e ci siamo adoperati per salvare il calcio a Lecce che rischiava di sparire. Adesso metteremo in atto la massima professionalità programmando il lavoro come si deve.
Il mondo del calcio? Non mi è del tutto nuovo, sono un esperto in diritto sportivo e ho collaborato anche con altri club nelle serie superiori”.
Lecce però, si sa, è una piazza più unica che rara, dove i tifosi sono al centro di ogni decisione. Ottenere il loro consenso è un fattore primario: “La gente ci sostiene perché ha capito che siamo intervenuti in soccorso di una società che rischiava di sparire. Ognuno di noi darà il suo contributo e avere i tifosi dalla nostra parte non può che essere motivo di soddisfazione.
A ognuno di loro continuerò sempre a dire GRAZIE, abbiamo ottenuto un numero di abbonati da club di Serie A, impensabile per molti e riscontrato non solo sulla carta, ma anche nella partecipazione allo stadio.”
Entusiasmo però messo in bilico dalla partenza incerta della squadra che con Asta non è riuscita a decollare: “Rimango dell’idea che mister Asta sia un ottimo tecnico e che farà strada: tanti allenatori importanti sono passati da Lecce senza avere successo per poi spiccare il volo. Il fatto che non abbia fatto bene qui non vuol dire assolutamente che non valga.
Adesso al timone c’è Braglia che ha grande polso e carisma, in poco tempo si è fatto apprezzare”.
Capitolo allenatori chiuso con una risposta convinta alla domanda se Braglia sia l’uomo giusto: “Sicuramente si, se l’abbiamo scelto lo è”.
Il Presidente del Lecce si è poi espresso sull’ argomento sempre attuale del cosiddetto “calcio moderno”, spesso fatto presente con dissenso dagli stessi tifosi che rimpiangono un calcio popolare, adesso venduto alle pay tv: “Ammetto di essere un nostalgico del calcio giocato sempre la domenica a uno stesso orario, ma i diritti televisivi rappresentano introiti importanti per le società in un mondo dispendioso come questo”.
Alla luce dei continui scandali riguardanti spesso i bilanci societari non in regola e gli illeciti messi in atto dai dirigenti dei club, Sticchi Damiani ha commentato con fierezza: “Ricordo bene uno striscione esposto in Curva Nord nel corso della prima partita del Lecce sotto la nostra guida. Ci chiedeva di impegnarci a salvare i colori giallorossi nel rispetto delle regole. Questo è quello che faremo sempre, indipendentemente da quello che fanno gli altri noi porteremo avanti un lavoro pulito a costo di pagare qualche “prezzo” in più.
Personalmente ho notato che ogni volta che scoppia uno scandalo sportivo sembra sempre che si vogliano azzerare le scorrettezze, ma alla fine non è mai così. Si dovrebbe avviare un processo di moralizzazione di cui si ha molto bisogno“.
Chiudendo, ha poi chiarito la propria posizione riguardo a una sua possibile candidatura nel PD come sindaco di Lecce alle prossime elezioni: “Le indiscrezioni sono vere in quanto, e ci tengo a sottolinearlo, questa possibilità mi era stata prospettata già dal periodo antecedente al mio ingresso nel calcio leccese.
La mia risposta era stata negativa, in quanto preso da tanti impegni di natura professionale che non mi avrebbero permesso di farmi carico di un compito così importante. Oggi più che mai posso ribadire che si tratta di un’ipotesi impraticabile, visto l’ulteriore impegno preso con il mio Lecce che, come ho già affermato in passato, non sfrutterei mai per fini politici”.
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