LA PUGLIA NON GARANTISCE I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA SANITARIA, UN’ ALTRA TEGOLA SULLA TESTA DEL NEO GOVERNATORE MICHELE EMILIANO
(Rdl)______”Sulle sedici, a regime ordinario, monitorate, sono otto le Regioni in regola con la verifica adempimenti e nove quelle che superano la Griglia LEA. Per le altre, serve impegno sugli indicatori“. Il comunicato è quello ufficiale del Ministero della Salute. I Lea, sono i livelli essenziali di assistenza, quelli cioè che misurano la qualità e la quantità delle prestazioni sanitarie erogate dal servizio pubblico, come è noto delegato dal governo alle Regioni.
I dati sono quelli del rapporto annuale ministeriale, reso noto ieri.
Ai primi posti, la Toscana, e le solite regioni del Nord. La Puglia sta fra “le altre”, quelle in cui non si raggiungono le soglie minime di assistenza essenziale.
Molti dei nostri lettori diranno che questa non è una notizia: ognuno di noi ha le sue storie da raccontare, di esami indispensabili prenotati per mesi e mesi dopo, quando cioè non servono più, per cui bisogna rivolgersi al settore privato a pagamento; di ticket su visite, esami e medicinali esosi; di disavventure varie ed assortite.
Vero. Però è una conferma. Ufficiale.
Dopo dieci anni di centro – destra e dieci anni di centro – sinistra, questa la nostra condanna.
Speranze che qualcosa cambi in meglio?
Michele Emiliano, anche in questo, ha cominciato malissimo.
Non si capisce perché, ha voluto tenere per sé anche la delega alla sanità, come se non gli bastassero tutti gli altri problemi cui deve pensare e he deve cercare di affrontare e risolvere.
A Lecce, ancora peggio. Non sappiamo nemmeno con chi pendercela per quanto riguarda il nostro territorio. Non si capisce perché, il direttore generale della nostra Asl, una delle ultime nomine politiche del governo di Nichi Vendola, dopo pochi mesi di permanenza, in cui ha avuto modo solamente di fare reboanti annunci, pochi giorni fa è stato promosso e trasferito in Regione a Bari. Il nuovo, ancora deve arrivare, e quando si insedierà dovrà ricominciare tutto daccapo: ma che bella programmazione sanitaria!
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