SABINA BEGAN INTERPRETA UNA TELENOVELA IN TRIBUNALE A BARI, IERI SILVIO BERLUSCONI AVEVA RECITATO (E OFFESO) DAL PALCO NELLA PIAZZA DI BOLOGNA

| 9 Novembre 2015 | 0 Comments

(Rdl)______In dirittura d’ arrivo il processo di Bari per le escort portate in casa di Silvio Berlusconi, “l’ utilizzatore finale“.  Come è noto, le accuse sono di reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Oggi, quando la realtà supera la fantasia, ha deposto una delle imputate, Sabina Beganovic, in arte Began, 41 anni, tedesca, attrice di telenovela, raccontando di sé, come se interpretasse appunto quella che è sembrata una puntata di “Dallas” o di “Dynasty”. Fra le lacrime, ecco un’ antologia delle sue dichiarazioni:

Ho amato tanto quest’uomo e avrei fatto qualunque cosa per lui.
Berlusconi era un uomo meraviglioso, fantastico. Per me è stato prima un fidanzato, poi come un padre.

Quando si ama una persona gli si dedica la vita. Io volevo difendere il presidente. Ho anche dichiarato che facevo i bunga bunga ma tutti sanno che non era vero. Io lavoravo, non avevo bisogno di fare prostituire ragazze per guadagnare.

Ho organizzato tante cene, l’ho fatto per lui, perché lui diceva che aveva bisogno di loro. Volevo compiacerlo. Oggi mi pento e chiedo a Dio di perdonarmi. Vi chiedo di giudicarmi con il cuore e non solo con la legge“______

(g.p.)______Così ha parlato l’ Ape Regina, dei pre “bunga bunga” romani, a Palazzo Grazioli, di cui si è appreso l’ esistenza solo dopo quelli milanesi di Arcore.

Abbiamo rispetto dei sentimenti umani, specie di quelli ostentati.

Non ci interessano i sempre controversi aspetti giudiziari: nella fattispecie, saranno i magistrati a pronunciarsi sul presunto sfruttamento della prostituzione. Per inciso: un reato preciso, che in passato ha visto coinvolti, per dirne due, direttori di giornali che avevano ospitato annunci di prostitute, o tassisti che le avevano accompagnate sul posto di lavoro. Fate voi.

Come è reato pagare minorenni, anche semplicemente far loro regali; oppure tenere a libro paga di un ragionier Spinelli qualunque testimoni in processi; comprare senatori; evadere le tasse; falsificare bilanci; e potremmo continuare a lungo.

Del resto esistono cronache oramai sterminate sulla reale consistenza dei bunga bunga romani e milanesi.

Quel che ci interessa è la valutazione politica di attualità.

Ieri a Bologna Silvio Berlusconi è tornato in piazza, sul palco di una piazza, dopo tanto tempo, fra chi per anni e fino a poche settimane fa diceva di non volerne sapere più di lui.

Un triste epilogo. Perché è andata in scena la stanca riproposizione di motivi e personaggi che sono al potere da anni, durante i quali hanno ripetutamente fallito.

Poi, perché l’ ha fatto da comprimario, per giunta nemmeno gradito ai più della nuova coalizione, ingaggiato sol perché ancora a qualcosa serve in termini di apparati di potere e quindi di consensi, per quanto in caduta libera.

Non c’è più solo un presidente, ce n’è un altro. E meno male che Matteo (Salvini) c’è.

Tristissimo, il logoro copione che ha interpretato, dell’ “uniti vinceremo”, ripetuto a memoria storica oramai vanificata dai fatti, recitando a soggetto, e a fatica, visibilmente senza crederci nemmeno lui.

Squallidissimi infine gli insulti rivolti al M5S: paragonare Beppe Grillo a Hitler significa essere in uno stato di grande confusione mentale, come ha detto di lui, sempre ieri, a Roma, il suo ex pupillo Raffaele Fitto.

E chiamare dieci milioni di Italiani “una banda di balordi” è una predica vergognosa da un pulpito decaduto, su cui malinconicamente Silvio Berlusconi contempla un indecente viale del tramonto.

 

 

Category: Costume e società, Cronaca, Politica

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