IL LECCE AFFONDA A FOGGIA E INCASSA QUATTRO RETI. FREDDI DISASTROSO, E ORA NON SI PARLA PIU’ DI SFORTUNA
di Laura Ricci____
Allo Stadio “Zaccheria”, il Lecce affonda contro il Foggia che schiaccia i salentini con quattro reti.
Rimasti in inferiorità numerica per tutto il corso del secondo tempo, i giallorossi non sono riusciti a mettere in campo una prestazione convincente, subendo una sonora sconfitta che non lascia spazio alla parola “sfortuna”.
FORMAZIONI
FOGGIA: allenatore De Zerbi; Narciso, Angelo, Di Chiara, Agnelli, Loiacono, Gigliotti, Gerbo, Coletti, Iemmello, Sarno, Sainz-Maza.
LECCE: allenatore Asta; Perucchini, Freddi, Camisa, Liviero, Beduschi, De Feudis, Lepore, Suciu, Surraco, Doumbia, Diop.
ARBITRO Marco Mainardi di Bergamo, accompagnato dagli assistenti di gara Orlando Pagnotta e Massimo Manzolillo.
LA CRONACA
Primo tempo
3′, Foggia subito pericoloso in una sortita offensiva che vede Iemmello pescato in profondità, fermato in corsa da Perucchini e poi definitivamente chiuso dall’intervento risolutivo di Beduschi, pronto a togliergli il pallone dai piedi a porta sguarnita.
Al 6′ prima occasione anche per il Lecce: Liviero fa filtrare nell’area piccola del Foggia un pallone interessante sul quale si avventa Diop che di prima sfiora il palo esterno di Narciso.
Match vivace, buono il ritmo del Foggia che costruisce azioni interessanti con una certa fluidità di gioco; i giallorossi invece cercano di sfruttare le ripartenze.
Al 14′ Sarno serve il pallone in posizione centrale a Iemmello che però non riesce a inquadrare la porta. Ci riprovano i padroni di casa con Agnelli che si ritrova fra i piedi una palla pericolosa a poca distanza dalla rete, ma Beduschi con un intervento provvidenziale in scivolata spegne l’azione in calcio d’angolo.
Al 23′ si rivede il Lecce, Suciu pesca Diop che in tuffo tenta il colpo con la punta del piede, al quale si oppone il portiere rossonero con il corpo.
Azione confusa al 28′: i giocatori del Foggia protestano per un tocco di braccio sospetto da parte di Doumbia in area di rigore giallorossa su cross dei padroni di casa; il direttore di gara lascia proseguire l’azione.
Pochi minuti dopo Diop svetta di testa su azione di calcio d’angolo; Narciso vola e blocca il pallone tra le sue braccia.
Si sblocca il match al 25′, quando Sarno calcia una punizione accidentalmente deviata dalla barriera che spiazza completamente il portiere leccese, costretto a vedere il pallone entrare in rete.
Gli uomini di Asta cercano di riprendersi dalla botta psicologica subita a seguito della rete dello svantaggio, ma il Foggia è compatto e attento a non concedere spazio ai propri avversari,
Una fiammata di Suciu spaventa i rossoneri, quando il centrocampista salentino approfitta di un rinvio impreciso del portiere foggiano per presentarsi a sorpresa in area di rigore; sventa il pericolo la difesa di casa per la disperazione di Suciu che vede sfumarsi una potenziale clamorosa occasione.
Secondo tempo
Inizio shock di secondo tempo per il Lecce che si ritrova in dieci uomini a causa di un fallo sconsiderato di Freddi, già ammonito alla fine della prima frazione di gioco, e poi protagonista di un intervento ai danni di Iemmello.
Espulso il difensore centrale leccese, i salentini devono far fronte allo svantaggio numerico e di risultato; proprio un minuto dopo, al quarantottesimo, il Foggia trafigge nuovamente i giallorossi con un altro calcio di punizione che parte dai piedi di Gigliotti e si insacca nella rete alle spalle di Perucchini.
Partita sempre più in salita per il Lecce che non riesce a uscire dal dominio foggiano, restando dietro la linea del pallone in attesa della squadra avversaria.
Asta cambia l’interprete offensivo più avanzato, sostituendo Diop con Curiale che al 56′ riesce a segnare infilandosi tra le maglie avversarie, ma viene fermato dall’arbitro per presunta posizione di fuorigioco.
Tenta la giocata Lepore con un tiro al volo in acrobazia che impegna Narciso nella deviazione; ribaltamento di fronte per il Foggia che al 66′ trova il terzo, pesantissimo goal grazie a un tocco di fino di Sarno che serve il pallone del goal ad Agnelli.
I rossoneri gestiscono il risultato e aumentano ulteriormente il vantaggio al minuto ottantotto ancora con lo zampino di Sarno che piega la difesa leccese e mette Floriano in condizione di superare Perucchini.
Il quattro a zero chiude definitivamente i conti di un match disastroso per gli uomini di Asta che tornano a casa con una sonora sconfitta.
IL GIUDIZIO
Non c’è conforto di fronte a un match del genere, dove il Foggia è riuscito a fare ciò che era stato chiesto al Lecce: gestione intelligente dell’incontro e capitalizzazione delle occasioni da goal.
Gli uomini di Asta, ora messo sotto accusa dalla tifoseria leccese, non hanno saputo imporre il proprio ritmo; rispetto alle partite precedenti che erano state considerate “incoraggianti” visto il bel gioco e le tante occasioni costruite dai giallorossi, quello di oggi è un match in cui il bicchiere è mezzo vuoto, nel quale Freddi continua ad avere episodi che condannano i propri compagni a soffrire, nel caso di oggi lasciandoli in dieci per tutto il secondo tempo. Un minuto dopo la sua uscita, il Foggia ha segnato il secondo goal per poi dilagare nel risultato.
C’è sicuramente qualcosa da cambiare.
DA DIMENTICARE
Tra autogoal, interventi mancati al momento decisivo ed espulsioni, Freddi inizia a essere “la pecora nera” della linea difensiva del Lecce (dove Beduschi brilla per prontezza e precisione), nonostante le prestazioni nel complesso positive, ma sempre macchiate da episodi letali. Lasciare i propri compagni in inferiorità numerica in un incontro così difficile non è un errore da poco.
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