FOTO DEL GIORNO
(gm)______
La calca davanti all’ingresso dell’Ipercoop di Surbo. Donne, vecchi e famiglie, armati di carrello e non, sono lì che aspettano, ordinatamente.
L’ipermercato ha messo in promozione due computer e quattro telefonini, e la gente resta in attesa per ore dietro la porta, in fila, nella speranza di arrivare tra i primi clienti che potranno accaparrarsi un computer o un telefonino.
Gli stessi prodotti potrebbero essere comprati in tutta tranquillità al negozio sotto casa, senza perdere tempo e comodamente, magari spendendo solo qualche euro in più. Potenza della pubblicità.
Quello che però sfugge a quei signori in fila e che quando capiterà che il computer o il telefonino avrà qualche problema, non incontrerà il negoziante che glielo ha venduto e che si preoccuperà di risolvergli velocemente il problema, ma una sconosciuta commessa che in tutta tranquillità incarterà il nostro portatile o telefonino che sia, e lo invierà all’assistenza distante centinaia di chilometri, e dopo un mese o due ci verrà restituito, e magari ci verrà detto che quel problema non è coperto da garanzia.
Intanto noi siamo stati due mesi senza poter usufruire di qualcosa che utilizziamo quotidianamente, per la scuola, per il lavoro, nella vita privata.
Allora e forse solo allora comprenderemo quanto effettivamente ci è costato quel telefonino o quel, che saremo costretti a ricomprare, o far riparare dal negozio situato sotto casa nostra.
Ma non sarà forse che ciò che eccita e spinge i nostri concittadini in questi supermercati, non è tanto l’acquisto in se, o il risparmio, quanto la “corsa col carrello” per potersi aggiudicare l’ambito trofeo, e poter scrivere la sera su Facebook, ce l’ho fatta, sono arrivato tra i primi, è stata dura ma ce l’ho fatta.
Category: Costume e società