ADOC LECCE: LA BIBLIOTECA COMI E IL MUSEO DI CALIMERA RESTINO LUOGHI DI CULTURA PUBBLICI
La cosiddetta “cancellazione delle Provincie” avviata dal Decreto Del Rio sta facendo, come era prevedibile, vittime illustri anche in campo culturale. Il Palazzo Comi a Lucugnano di Tricase (Le), sede di una meravigliosa Biblioteca e Casa Museo del poeta Girolamo Comi, e il Museo di Storia Naturale del Salento di Calimera (Le) rischiano di farne le spese.
La Biblioteca di Palazzo Comi custodisce un grande patrimonio librario ed è un luogo simbolo per Salento e per la letteratura italiana, straordinario contenitore culturale, di memoria e di storia. La Biblioteca, punto di riferimento per una vasta area del Capo di Leuca, costituisce un faro, un presidio territoriale fondamentale, un luogo accogliente dove studiare e ricercare, in un’area spesso considerata periferica e carente di infrastrutture. Ora questo luogo è minacciato da un bando della Provincia di Lecce che prevede il passaggio dell’intera struttura in gestione privata trentennale.
Il Museo di Calimera, che funge anche da Osservatorio Faunistico e centro di recupero della fauna selvatica e delle soprattutto per tartarughe marine, è anch’esso un fiore all’occhiello del nostro territorio. Con i suoi 2000 mq di area espositiva è il museo più grande del Sud Italia.
I cosiddetti “consumatori” non sono solo coloro che acquistano prodotti sul mercato, ma anche gli utenti dei servizi in generale e culturali in particolare. Adoc crede nel valore della fondante della cultura e chiede che i luoghi culturali strategici rimangano in proprietà pubblica, la sola che può con certezza garantire la piena fruibilità collettiva e la continuità di un uso libero, gratuito, mai assoggettato a logiche di mercato.
Per questo, in nome della art. 9 della nostra Costituzione Repubblicana, Adoc chiede che il Ministero BBCC disponga un immediato sostegno finanziario a favore del Museo di Storia Naturale del Salento a Calimera (Le) e che la Provincia di Lecce ritiri la delibera che di affitto trentennale che prevede il passaggio della struttura in mani private senza vincoli con l’attività attuale.
Adoc aderisce e sostiene le petizioni che in queste ore sono lanciate per questi due contenitori culturali e fa appello al Presidente Gabellone e al Ministro Franceschini affinchè si adoperino per il salvataggio delle due strutture.
Gli uffici dell’ADOC di Lecce sono in via Pietro Palumbo, 2 (1 piano) tel. 347.5599703, fax 0832246665, email: lecce@adocpuglia.it sono aperti dal lunedì al venerdì dalle ore 11,30 alle 13,00.
Avv. Alessandro Presicce
pres.te prov.le Adoc Lecce
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