CONSIGLI PER TRENITALIA
Cari Amici, pensavo ai lor Signori di Trenitalia ed al loro niet sul Freccia Rossa sino a Lecce e, considerando che percorro la tratta adriatica almeno due volte al mese, ho pensato a un piano B. Ignoro se gli altri politici che – giustamente – si sono subito schierati con il Nuovo Quotidiano abbiano mai viaggiato sul Freccia Bianca che collega Lecce a Milano o a Venezia. Ebbene, come molti di voi sanno, Il Freccia Bianca impiega da Bologna a Lecce sette ore e dieci. Ai Signori di Trenitalia che hanno dimostrato inflessibilità opponendo le rigide regole del mercato e che ora gradirebbero le sovvenzioni della nostra Regione per allungare la tratta del Freccia Rossa, rammento anzitutto che dovrebbero evitare che il Freccia Bianca non accumuli ritardi, cosa che in media accade molto spesso. In secondo luogo, e veniamo al piano B, ritengo possibile ridurre i tempi di percorso del Freccia Bianca. In pratica, dando per scontata la puntualità, sarebbe sufficiente che nella suddetta tratta si eliminino le fermate di Barletta e Pesaro e si rifornisca il bar non già a Bari, bensì a Lecce, in modo da evitare una fermata a Bari di dodici minuti.
Già con questi accorgimenti si guadagnerebbero almeno trenta minuti. Infine, aumentando lievemente la velocità si potrebbe coprire la tratta da Lecce a Bologna in complessive sei ore e trenta. Se poi, i signori di Trenitalia, collegassero Bologna a Milano o a Venezia senza fermate intermedie, la distanza complessiva si coprirebbe, sempre dando per scontata la puntualità, in un tempo non molto superiore a quello dell’invocato Freccia Rossa.
Un post scriptum: “ma cosa costa, ai Signori di Trenitalia, di far partire il Freccia Bianca, alla stazione di Lecce, dal primo binario e non dal secondo, terzo o quarto evitando ai passeggeri, sempre carichi di bagagli, una fatica inutile? Se già fare queo è complicato, comprenderete bene, perché, da assiduo viaggiatore, nutro poca fiducia che tali Signori verranno incontro alle nostre legittime richieste.
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